Thursday, May 10, 2007

QUELLO SLANCIO ANCORA NON C’E’

IL PUNTO
VITTORIO OREGGIA
Da Tuttosport di mercoledì 9 Maggio 2007

Assieme ai 33 milioni di euro che la Casa Madre erogherà alla Juventus nei prossimi tre anni, va necessaria­mente evidenziata una frase a corredo dell’accordo di sponsorizzazione noto da tempo ma santificato a livello di fir­ma solo ieri. Frase che l’amministrato­re delegato Jean Claude Blanc ha con­segnato alla dimensione asettica di un comunicato stampa congiunto: «Fiat Group sarà un partner fondamentale con il quale costruire il prossimo futu­ro: il modo in cui il suo management ha saputo ridare slancio ai marchi del Gruppo è un esempio al quale vorrem­mo ispirare il nostro lavoro». Tenuto conto dei risultati raggiunti da Fiat sot­to la gestione Montezemolo-Marchion­ne, è quasi impossibile non dare ragio­ne a Blanc. Egli magari non avrà una grande competenza specifica di calcio ­non a caso si è fatto affiancare dal con­sulente Roberto Bettega - però possiede uno spiccato senso della realtà e, pro­prio per questo, fin dall’inizio del suo mandato si è tenuto alla larga dalle iperboli, dalle chiacchiere in libertà, dalle promesse. Non tutti lo hanno imi­tato nel club e le conseguenze di questo easy speaking hanno innescato una frammentazione delle posizioni interne. Invece, come è accaduto alla Fiat dopo la scomparsa di Umberto Agnelli, an­che alla Juventus c’è bisogno di com­pattezza, unità di intenti, coraggio. Il coraggio di agire, il coraggio di prende­re decisioni in controtendenza, il corag­gio di avere coraggio. Insomma, lo «slancio» di cui sopra.
Blanc, nel pieno rispetto del suo codice genetico transalpino, la settimana scor­sa ha indossato i panni di Richelieu: ha ricucito lo strappo tra Deschamps e Secco, cioè tra allenatore e direttore sportivo, ha imposto il silenzio a en­trambi, ha ricordato ai dipendenti che prima degli interessi personali ci sono le esigenze aziendali. Ben fatto. Ora tutti i tifosi bianconeri si aspettano che, con in mano parte dei denari dell’aumento di capitale (105 milioni) e il ricavato del primo anno di partnership commercia­le con il Gruppo, il manager di Cham­bery sia capace di scimmiottare Sergio Marchionne, suo omologo in Fiat. Cioè che tagli, cambi, sposti, giri, rigiri e non abbia timore di investire. Grygera, Sa­lihamidzic e Criscito sono l’inizio, un buon inizio, adesso però deve venire il resto. Pavel Nedved si è schierato con Deschamps, ma ha pure confessato at­tingendo dal pozzo della consueta schiettezza che ci vogliono almeno quat­tro acquisti di spessore per riappro­priarsi della competitività decapitata dalle conseguenze catastrofiche di Cal­ciopoli. Altrimenti lo scudetto rischia di diventare davvero «un’utopia», nella definizione tout court del tecnico di Bayonne. E la Juventus non si può per­mettere di rincorrere le chimere.

No comments: