ALBERTO PASTORELLA
Da Tuttosport di venerdì 11 Maggio 2007
MILANO. Il cerchio si chiude. E l’inchiesta all’inizio della prossima settimana passerà nelle mani del procuratore Stefano Palazzi. L’Ufficio Indagini si è arreso: manca ancora un documento, sul tema dei pedinamenti a Bobo Vieri e sul dossier De Santis, eventi entrambi riconducibili all’inter e a Massimo Moratti, che la Procura di Milano si ostina a non consegnare. Ma ormai è trascorso abbastanza tempo: e le conclusioni di Borrelli e dei suoi collaboratori sono pronte, nei primi giorni della prossima settimana, a finire sul tavolo di Palazzi per gli eventuali deferimenti. Sono due episodi, il pedinamento di Vieri e il dossier De Santis, distinti sia come tempi che come tipologia. Per Vieri, l’inter ordinò un controllo per verificarne la vita “ da atleta”. Evento confermato da Moratti e per il quale risulta anche un pagamento all’estero, effettuato dall’inter, per l’attività fornita. Si tratta però di fatti ormai prescritti: Vieri venne pedinato e spiato nel 2001, nè la società nè i dirigenti potranno essere giudicati dalla giustizia sportiva. Diverso invece il discorso per la giustizia ordinaria, che continuerà a fare il suo corso sulla base della mega- richiesta di risarcimento chiesta da Vieri: 21 milioni di euro, nove all’inter che avrebbe ordinato il pedinamento e 12 alla Telecom, che concretamente avrebbe effettuato le indagini. Su De Santis, invece, il discorso è diverso perché Moratti ha sempre negato il coinvolgimento dell’Inter. Coinvolgimento, invece, affermato con decisione dall’ex capo della Security Telecom, Giuliano Tavaroli, da mesi in carcere.
E proprio in occasione di un interrogatorio effettuato nel carcere di Voghera, Tavaroli ha affermato che la cosiddetta “ Operazione Ladroni” sarebbe stata commissionata proprio dall’inter, al fine di accertare eventuali incongruità, dal punto di vista finanziario e patrimoniale, dell’ex arbitro De Santis e suoi rapporti con Luigi Pavarese e Mariano Fabiani. Su questo fronte, se provate, le accuse all’inter come società sarebbero prescritte, mentre non lo sono le accuse a Moratti ( prescrizione in quattro anni). Da quanto trapela all’Ufficio Indagini, gli elementi raccolti sarebbero tali da giustificare un deferimento, ma è chiaro che su questo argomento l’unico deputato a decidere è il procuratore Palazzi. Tornando a De Santis, che si accinge anche lui a fare una causa milionaria all’inter per le indagini sul suo conto, ieri ha incassato una sconfitta da parte del Tar del Lazio, che ha confermato l’inibizione dall’attività disposta per l’arbitro: quattro anni, stabilita dalla Corte Federale lo scorso 27 luglio. Depositato il dispositivo della sentenza, si attendono adesso le motivazioni della decisione.
Da Tuttosport di venerdì 11 Maggio 2007
MILANO. Il cerchio si chiude. E l’inchiesta all’inizio della prossima settimana passerà nelle mani del procuratore Stefano Palazzi. L’Ufficio Indagini si è arreso: manca ancora un documento, sul tema dei pedinamenti a Bobo Vieri e sul dossier De Santis, eventi entrambi riconducibili all’inter e a Massimo Moratti, che la Procura di Milano si ostina a non consegnare. Ma ormai è trascorso abbastanza tempo: e le conclusioni di Borrelli e dei suoi collaboratori sono pronte, nei primi giorni della prossima settimana, a finire sul tavolo di Palazzi per gli eventuali deferimenti. Sono due episodi, il pedinamento di Vieri e il dossier De Santis, distinti sia come tempi che come tipologia. Per Vieri, l’inter ordinò un controllo per verificarne la vita “ da atleta”. Evento confermato da Moratti e per il quale risulta anche un pagamento all’estero, effettuato dall’inter, per l’attività fornita. Si tratta però di fatti ormai prescritti: Vieri venne pedinato e spiato nel 2001, nè la società nè i dirigenti potranno essere giudicati dalla giustizia sportiva. Diverso invece il discorso per la giustizia ordinaria, che continuerà a fare il suo corso sulla base della mega- richiesta di risarcimento chiesta da Vieri: 21 milioni di euro, nove all’inter che avrebbe ordinato il pedinamento e 12 alla Telecom, che concretamente avrebbe effettuato le indagini. Su De Santis, invece, il discorso è diverso perché Moratti ha sempre negato il coinvolgimento dell’Inter. Coinvolgimento, invece, affermato con decisione dall’ex capo della Security Telecom, Giuliano Tavaroli, da mesi in carcere.
E proprio in occasione di un interrogatorio effettuato nel carcere di Voghera, Tavaroli ha affermato che la cosiddetta “ Operazione Ladroni” sarebbe stata commissionata proprio dall’inter, al fine di accertare eventuali incongruità, dal punto di vista finanziario e patrimoniale, dell’ex arbitro De Santis e suoi rapporti con Luigi Pavarese e Mariano Fabiani. Su questo fronte, se provate, le accuse all’inter come società sarebbero prescritte, mentre non lo sono le accuse a Moratti ( prescrizione in quattro anni). Da quanto trapela all’Ufficio Indagini, gli elementi raccolti sarebbero tali da giustificare un deferimento, ma è chiaro che su questo argomento l’unico deputato a decidere è il procuratore Palazzi. Tornando a De Santis, che si accinge anche lui a fare una causa milionaria all’inter per le indagini sul suo conto, ieri ha incassato una sconfitta da parte del Tar del Lazio, che ha confermato l’inibizione dall’attività disposta per l’arbitro: quattro anni, stabilita dalla Corte Federale lo scorso 27 luglio. Depositato il dispositivo della sentenza, si attendono adesso le motivazioni della decisione.
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