Wednesday, March 14, 2007

TROPPE INCERTEZZE SERVE UNA SVOLTA

EDITORIALE
GIANCARLO PADOVAN
Da Tuttosport di mercoledì 14 Marzo 2007

Scusate se insisto, ma alla Juve molto deve cambiare e in fretta. Rinuncio a pensare che possa essere la qualità di gio­co della squadra. Spero siano le prospetti­ve per un futuro a medio termine almeno accettabile. Oggi, inutile nasconderlo, que­sta certezza non c’è e se si aspettano noti­zie positive da un Consiglio di Ammini­strazione esattamente come si trattasse di una partita, bisogna riconoscere che la si­tuazione non è né tranquilla, né tranquil­lizzante.
Tuttavia qualche buona notizia merita di essere registrata. Il successo sul Treviso, ottenuto nonostante un primo tempo di spaventosa quanto oggettiva bruttezza, porta a tre i punti di vantaggio sul Napoli (pareggio interno con il Vicenza), a sette sul Bologna, mantenendo i sei sul Genoa. Eppure sono proprio i confronti con gli an­tagonisti diretti a preoccupare, nonostan­te il favore di incontrarli in casa nel pros­simo futuro. La primavera ormai, oltre ad essere sbocciata dal punto vista meteoro­logico, è prossima anche secondo il calen­dario. E, come tutti sanno, la primavera rappresenta il periodo decisivo di molti tornei, specialmente quello di serie B. Ar­rivarci da capolista non basta, serve an­che l’autorevolezza del ruolo e la Juve la sta progressivamente smarrendo. Ci si chiede quale sia la ragione e la si cerca dentro la Juve. Farlo è sicuramente giu­sto, ma a questo punto del campionato è importante considerare che anche la co­noscenza che gli avversari hanno svilup­pato della Juve è completa, come lo è la valutazione esatta della sua forza e, natu­ralmente, il reperimento di qualche limite. Fossi in Deschamps e nei giocatori non da­rei nulla per scontato. Come, dopo la ca­duta con il Brescia, ha dimostrato anche la partita con il Treviso, le difficoltà sono au­mentate e di qui alla fine potrebbero alza­re il coefficiente del rischio.
Ripeto: ci vorrebbe una svolta. Ma dopo averne invocato una tecnica ( senza ap­prezzabili miglioramenti) e auspicato una societaria (oggi è previsto l’aumento di ca­pitale), percepisco che le perplessità si stanno trasferendo altrove, da Buffon ai tifosi, i quali hanno manifestato la loro di­sapprovazione fischiando. Certo, le di­chiarazioni del portiere sui tempi del ri­torno al futuro bianconero, distribuisco­no un diffuso senso di inquietudine che an­drebbe dissolto dal consiglio di ammini­strazione e dalla proprietà con una serie di operazioni destinate a indicare una dire­zione verso la quale, in maniera univoca, si muovessero tutti. Trattenere i calciatori più rappresentativi è il primo passo. Se Buffon rimane, altri big resteranno e qualcuno chiederà di essere ingaggiato provenendo da altri club. In caso contra­rio bisognerà cambiare strategia in ma­niera radicale e affrontare una rivoluzio­ne profonda. Non è detto che sia un male, ma è una storia completamente nuova da scrivere. Molto ruota intorno alle capacità di investimento per potenziare la squadra, alla quantità di milioni disponibili e a chi li dovrà utilizzare. Ma ancor più impor­tante è il momento in cui decidere. Il mo­mento è questo. Sperando, anzi, che non sia già tardi.

No comments: