Monday, March 05, 2007

IL MODO PER CONTARCI

PAOLO BERTINETTI *
Da Tuttosport di sabato 3 Marzo 2007

Un paio di mesi fa avevo scritto che per avere una Juventus competitiva (da primi tre posti, neppure da scudetto) occorreva investire 200 milioni sempre che uno sappia spenderli bene. Con i 35 milioni del progetto industriale, invece, sesto o settimo posto. Non era un’esagerazione da tifoso. Recentemente Didier Deschamps ha dichiarato che per ricostruire l’organico dell’anno scorso (cioè da primo posto) bisognerebbe investire 200 milioni, ma che la cosa non è possibile: al massimo quello potrebbe essere il piano di investimenti quinquennale. E nell’attesa?
Il fatto è che i tifosi bianconeri, che sanno benissimo che quest’anno la loro Juve è stata mandata in B e affossata non per ragioni di giustizia (né sportiva né ordinaria), vorrebbero che sin dal prossimo anno la Juventus fosse ricostruita in modo da poter lottare per il primo posto, non per il sesto. La stessa cosa, indirettamente, la dice anche Deschamps, quando, su Tuttosport di sabato scorso, conclude che “… pochi si accontenterebbero di arrivare a metà classifica ...”. Pochi giocatori, pochissimi dirigenti, nessun tifoso. E la proprietà? Davvero ritiene che per l’immagine (in particolare quella industriale) il sesto posto potrebbe bastare? I soldi, tuttavia, sono una cosa seria. Come per i voti dei senatori, bisogna saper fare i conti con quelli che ci sono.
Da questo tipo di considerazioni, già l’estate scorsa, è partita l’idea dell’azionariato popolare. Diverse sono le formule possibili (Barcellona, Real, squadre tedesche), su cui vale la pena discutere. Anche se per la Juve sembra preferibile il modello Real Madrid, con una presidenza Agnelli dall’impegno finanziario non superiore a quello annunciato. Al resto penserebbero i tifosi. Lasciamo perdere i milioni di sostenitori. Bastano centomila tifosi con un impegno medio di 2000 Euro (è impensabile 3000?). Ciascun azionista popolare ha un solo voto, ma, se crede, può avere più azioni. Si può fare.
Questa proposta è attuabile solo se la proprietà è pienamente d’accordo. Prima, però, bisogna sapere se è una proposta. Bisogna cioè sapere quanti tifosi, almeno a parole, sono disposti a impegnarsi per quella cifra: se sono davvero tantissimi, a quel punto si potrà chiedere alla proprietà se quella dell’azionariato popolare sembra una strada percorribile (i problemi tecnici non sono pochi) e se pensa di modificare in tal senso la natura societaria della Juventus. Altrimenti, neppure se ne parla.
Ovviamente a noi dell’Associazione pare una bellissima idea. Invitiamo quindi i tifosi a scrivere a Tuttosport: nome, cognome, indirizzo e l’intenzione di sborsare 2000 Euro (meglio 3000) perché la Juventus diventi anche in questo la prima in Italia.

* Presidente dell’Associazione Nazionale Amici della Juventus

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