Thursday, March 22, 2007

L’AFFARE E’ FATTO IL CAMPIONE SI FARA’

EDITORIALE
GIANCARLO PADOVAN
da Tuttosport di mercoledì 21 Marzo 2007

L'esplosione di Raffaele Palladino non è im­provvisa, né casuale, ma l’esito di un pre­ciso lavoro di reperimento delle qualità, di in­vestimento nella preparazione, di accresci­mento delle esperienze. Il problema è sapere quanto il giocatore possa ancora migliorare e quanto in effetti migliorerà. Che sia un talen­to è sicuro, che sia un affare è sicurissimo. Ma quanta grandezza abbia dentro è da capire at­traverso un monitoraggio quotidiano.
Sostenere che Palladino, a 22 anni, assomigli ai grandi del passato (Van Basten) o a quelli del presente (Ibrahimovic) è esercizio accade­mico, non tecnico. Risponde ad un’esigenza iperbolica senza per questo rappresentare il traguardo della sua vita sportiva, anche per­ché potrebbe trattarsi tanto di eccesso quanto di difetto. Prima di tutto bisognerà stabilire – e sarà compito esclusivamente dell’allenatore – quale tipo di attaccante Palladino sia oggi e, eventualmente, cosa possa diventare domani. Ha giocato da punta centrale ed esterna, si è mosso da prima e da seconda. E’in grado di fa­re molto, ma qualcosa gli riesce meglio di altro. Dare un ordine alle sue peculiarità significa de­cidere su cosa insistere e su cosa lavorare, ol­tre che definire quale sia il grado di compati­bilità con i compagni di reparto e quali siano i più adatti a lui. Senza fretta, però Palladino dovrà essere portato al centro della scena, do­po un periodo di noviziato che sembra avviato alla conclusione. Non si tratta di costruire il settore offensivo partendo da lui, ma evitare di dare per scontato che ci sia qualcuno di meglio dentro la Juve e, soprattutto, fuori.
In queste ore, immediatamente successive al­la tripletta che l’ha scaraventato in prima pa­gina, la situazione di Palladino va misurata con freddezza e obiettività. La valutazione economica che se ne fa risente della vicinanza dell’impresa. Tuttavia il fatto che il Manche­ster United abbia sondato il terreno per un eventuale acquisto è sintomatico. In Inghil­terra, lo si dovrebbe aver capito, esiste una maggiore convinzione nel lanciare i giovani. Ne consegue un più rapido rendimento nei ri­sultati. Giocare con continuità alza, tra l’al­tro, il livello dell’autostima e sollecita la com­petitività. Giusto e necessario, dunque, che la Juve creda in Palladino più che in Trezeguet. Fondamentale che, di qui alla fine, gli venga concesso il tempo di adeguare il proprio ta­lento alle esigenze di una serie A di prima fa­scia, assai più ardua di questa serie B.

No comments: