IL PALLONE DI LUCIANO
LUCIANO MOGGI
Da Libero di martedì 13 Marzo 2007
Il calcio non è una scienza esatta, ma qualche volta vi si avvicina. E allora tra inter e Milan - con il divario dei valori messi sul piatto e nonostante Ronaldo poteva vincere solo l'inter. I rossoneri contavano sull'aspetto psicologico derivato dalla batosta di Valencia, ma i "cugini" sono riusciti a dimenticare in fretta il fattaccio e la "macchina perfetta" non si è inceppata. Moratti, in settimana, era intervenuto proprio per questo: una bella iniezione di fiducia ai suoi per far ripartire subito il jet interista. Così è avvenuto, e il temuto gol di Ronaldo, alla distanza, ha esaltato solo l'ex Real Madrid: nessuna magia per Kakà (magari simile a quella realizzata contro il Celtic), mentre lo stesso Ronie, oltre al gol, ha fatto davvero pochissimo. Se poi si aggiungono le prestazioni mediocri di Seedorf e Oddo, la metamorfosi (in negativo) di Dida, le 600 partite di Maldini che certo non garantiscono prontezza di riflessi in zona difensiva (avete provato a contare quanti palloni sono stati persi dai difensori milanisti?), si capisce perché la squadra di Ancelotti aveva il destino segnato.
La spalla ideale per Ibra? Senza dubbio Cruz
Come ultima riserva i rossoneri probabilmente speravano in qualche errore tattico (e di scelte) da parte di Mancini (come avvenuto contro il Valencia) ed invece stavolta l'allenatore non ha sbagliato una mossa, accompagnato anche da un pizzico di fortuna. Fuori Crespo, dentro Cruz, e il nuovo entrato va in gol dopo neanche un minuto. Poi un colpo di tacco favoloso (se fosse entrato in porta avrebbe fatto crollare lo stadio) e l'assist per il gol del 2-1. Solo dopo 53' Mancini è riuscito a capire che Cruz è un partner migliore di Crespo per il gioco di Ibra: lo svedese, maestro nel tenere impegnate le difese avversarie, ha bisogno di un finalizzatore al suo fianco per rendere al meglio. Crespo farà anche dei bei gol, ma nei 16 metri non segue Ibra come Cruz. Comunque Mancini è giovane e sicuramente migliorerà anche in questo. Discorso a parte per Figo, uno dei grandi protagonisti del derby. Il portoghese è tornato ai grandi livelli dell'epoca Barcellona: grandi giocate, grande partita. Non ho dubbi che il portoghese abbia voluto rispondere polemicamente al suo tecnico, quasi a voler dire: se a Valencia avessi giocato dall'inizio la partita non sarebbe finita com'è finita. Per fortuna del Milan il contraccolpo derivato dalla sconfitta non ha portato grossi guai in classifica: il quarto posto (ma anche il terzo in verità) è a soli sei punti, quindi più che raggiungibile. Ancelotti ha fatto notare che il ko è arrivato dopo 15 risultati utili consecutivi, ma anche il tecnico dei rossoneri - mi permetto - questa volta ha sbagliato; i suoi non ce la fanno più a reggere lo schema che prevede le due punte più Kakà (come è avvenuto domenica nel secondo tempo dopo le sostituzioni: Gila per Seedorf, Gourcuff per Gattuso). Il centrocampo non è più quello di prima, la difesa neppure. E comunque non sempre si segnano più gol schierando più attaccanti, mentre al contrario è più facile prenderne. Di più, sulla condizione non ha certamente influito la partita di mercoledì: anche l'inter ha giocato il suo euro-match (un giorno prima) e il confronto di Valencia (perso per gli errori imperdonabili di Mancini) è stato più impegnativo di quello dei rossoneri. L'arbitro Rizzoli, super-lodato fin dalla vigilia, è stato bravino. Un'ex arbitro oculato ed esperto come Graziano Cesari, però, ha dato una strana spiegazione a proposito del grave errore compiuto dal fischietto in occasione del fallo di Bonera su Ibrahimovic. Rizzoli ha ammonito lo svedese per simulazione, mentre le immagini hanno mostrato in maniera chiarissima che il fallo c'era e l'arbitro doveva sanzionare il rigore. Cosa s'inventa Cesari? Dice che quell'errore non ha importanza perché l'arbitro ha preso la decisione «in maniera credibile», tanto è vero che le proteste sono state minime. Caro Graziano, la tenuità delle proteste non allevia la gravità dell'errore arbitrale e attenzione: se si giustificano sbagli simili la vedo male per il futuro. Se l'inter non avesse vinto quanto avrebbe pesato quell'errore? Vi chiederete perché durante la settimana ho insistito sui risultati di inter-Milan e Palermo-Fiorentina, indovinandoli entrambi. Le due designazioni mi lasciavano perplesso. Non discuto Rizzoli come arbitro, soltanto non lo ritenevo in grado di dirigere una partita di tale importanza. A mio parere Rosetti, per meriti passati e presenti, sarebbe stato molto più adatto.
Designazioni sbagliate e situazioni "da derby"
Speravo in altra designazione anche per Palermo-Fiorentina; il match doveva essere diretto da uno dei due arbitri migliori che abbiamo, Paparesta, e invece è stato scelto Messina; quel Messina trovato nelle intercettazioni a parlare con Meani... I miei dubbi sono stati rafforzati da ciò che è successo in campo e proprio per questo avevo previsto un bel pareggio... Naturalmente si tratta di considerazioni personalissime, quindi probabilmente lontane dalla realtà. Visto, però, il trattamento che mi è stato riservato negli ultimi anni mentre svolgevo la mia attività (continue ipotesi e dubbi regolarmente portati a conoscenza del pubblico), chiedo il permesso di poter esternare le mie riflessioni. Con ciò non voglio certamente atteggiarmi a designatore, ma l'esperienza mi porta a analizzare le cose con adeguato buonsenso. Ultime sul derby. Voglio segnalare la bella scena intravista nella tribuna Vip: Tronchetti (nella fila appena sopra Moratti) ha esultato: ne aveva ben donde ma forse, con un po' di stile in più, avrebbe fatto meglio a vedere la partita (le partite...) con Guido Rossi nella sede della Telecom. Preferisco trascurare il gesto di benedizione (ombrello?) fatto da Moratti nei confronti dell'arbitro Rizzoli, mentre l'unica nota lieta del derby, capace di nobilitare l'evento e tutto il calcio italiano, è stata la visita del presidente Berlusconi negli spogliatoi dei nerazzurri per fare i complimenti ai vincitori: ovviamente l'avevano prima disarmato... La Roma ha difeso il secondo posto regolando con un perentorio 3-1 l'Udinese di Malesani. A questo punto è chiaro che l'inter e la Roma faranno corsa a sé, ciascuna per la sua parte, e con i giallorossi concentrati anche in proiezione Champions. Lassù in alto, tra le cinque che si battono per il terzo/quarto posto, continua a volare solo la Lazio: va sotto, recupera, passa in vantaggio, si fa raggiungere e vince infine per 3-2 contro la Reggina. Nel gruppo delle rivali lo scontro Palermo-Fiorentina ha assunto toni drammatici per la "vicenda Guana". "Un atto di slealtà sportiva", ha tuonato Guidolin, che se l'è presa con Prandelli e alla fine è stato espulso dall'arbitro. Penso che i toni siano stati troppo accesi a fronte di un fatto sicuramente sgradevole. Il Palermo, rimasto in dieci per l'espulsione di Zaccardo, è riuscito a pareggiare con un destro al volo dell'uruguaiano Cavani: un gol capolavoro. L'Empoli, un'altra delle protagoniste della stagione, pensava di aver già incamerato i tre punti contro il Livorno (ridotto in dieci) ma un gol di Lucarelli su calcio di punizione in piena fase di recupero ha fissato il risultato sul 2-2. I toscani, comunque, restano meritatamente al quinto posto. Altri pareggi tra Sampdoria e Cagliari (1-1), Atalanta e Parma (1-1), e tra Chievo e Messina (1-1). Il Torino ha vinto una combattutissima partita contro il Catania ed è adesso in una situazione assai più tranquilla. Di Rosina, il giocatore simbolo di questa stagione granata, il gol vincente. Nonostante la vittoria, però, i problemi del Toro restano intatti. Alzi la mano chi pensava che l'Ascoli potesse vincere a Siena. Così è avvenuto e ora la squadra di Sonetti può sperare nella salvezza con maggiore fiducia.
Il tecnico dei nerazzurri? Mi conosce benissimo...
Chiudo con le dichiarazioni rilasciate da Mancini a proposito del suo contratto e sulla frase rivolta nei miei confronti: «Moggi? Non lo conosco». Per quanto riguarda il rinnovo con l'inter ho detto che il tecnico ha firmato prima ancora di partire per Valencia. Di più: ho detto che il medesimo, in quanto a firme sui suoi contratti, è da considerare un vero fuoriclasse. Confermo tutto: Mancini troppo spesso si dimentica e dice cose che non dovrebbe. Subito dopo il derby, infatti, in diretta a "Sky calcio", il tecnico ha candidamente parlato dei programmi dell'inter futura, dando quindi ampia conferma che quanto da me anticipato era vero. In merito alla "nostra conoscenza", invece, vorrei rinfrescare la memoria al Mancio: mi ha conosciuto nel corso di una trattativa intercorsa tra la Juventus (rappresentata da me) e la Lazio (rappresentata da lui e da altre persone che ben conosce) per l'acquisto di Stankovic. Quel giorno non mi accorsi che Mancini fingeva di trattare il giocatore (cercava anzi di convincerlo a non venire alla Juve...) e me la presi con il suo procuratore che nell'occasione aveva ben poche colpe. In quel momento, forse, al tecnico era apparsa in sogno l'inter e la possibilità di andarvi nel futuro immediato. Successivamente le dichiarazioni rilasciate da Stam nella conferenza di presentazione al Milan diedero ulteriore conferma a quanto sopraesposto. Di più, Mancini è lo stesso che - in maniera intempestiva e fanciullesca - a suo tempo disse che con Moggi non avrebbe parlato perché lo stesso Moggi avrebbe dovuto rispondere di altre questioni in altra sede e con altre persone. Dicendo così fece chiaramente intendere che era a conoscenza di tutto quello che sarebbe successo un anno dopo. Permettetemi, infine, di porre alcune domande a Mancini: 1) Come fece ad allenare la Fiorentina senza aver frequentato il master di Coverciano e nonostante le dichiarazioni contrarie del presidente dell'Assoallenatori? 2) Perché il tecnico non ha mai dato risposte alle deposizioni di Chiara e Cesare Geronzi sul fatto che la "Roma Fides" avesse il 40% iniziale della Gea? Così come scrivono i lettori ai giornali sarebbero gradite risposte in merito.