Friday, April 13, 2007

IN GRADO DI CONDIZIONARE I CAMPIONATI

STEFANO SALANDIN
Da Tuttosport di venerdì 13 Aprile 2007

Un dispositivo di 25 pagine di avviso chiusra indagini prelimi­nari: è ciò che si sono visti conse­gnare dai carabinieri, mobilitati nella tarda mattinata di ieri, gli indagati dalla Procura di Napoli nell’indagine condotta su Calcio­poli e “dilatatasi al campionato 2004-2005 grazie agli atti (tabu­lati di utenze telefoniche) tra­smesse ai colleghi napoletani dal procuratore torinese Raffaele Guariniello. Nelle pagine di premessa del dispositivo, i giudici napoletani tornano a parlare della associa­zione (la famosa “cupola del pro­cesso di Calciopoli, ndr) formata da Giraudo, Moggi, Mazzini, Bergamo, Pairetto e De San­tis costituita “in epoca e in luogo imprecisati” ma “operante in tut­to il territorio nazionale” e co­munque in grado, oltre che “di condizionare i campionati”, di procurare “illeciti e ingentissimi profitti” agli affiliati all’associa­zione. Ci sono anche aspetti cu­riosi, nelle pagine introduttive. I pm napoletani, per esempio, so­stengono tuttora che Moggi avrebbe condizionato i vertici del­la Figc per garantire l’iscrizione al campionato di serie A di Mes­sina e Reggina. Peccato che solo poche settimane fa la Procura fe­derale abbia, dopo aver «esami­nato gli atti dell’Ufficio indagini» archiviato il procedimento. Già, perlomeno curioso. La novità so­stanziale, rispetto al primo pro­cesso sportivo, è l’evidenza di un possibile coinvolgimento degli ar­bitri che sarebbero stati in pos­sesso ( Paparesta, Racalbuto, Cassarà, Dattilo, Bertini, Ga­briele, De Santis e Ambrosi­no) delle famose schede telefoni­che svizzere che sarebbero state fornite da Moggi anche agli altri dirigenti. Il dispositivo passa poi ad analizzare le partite che sa­rebbero state condizionate.

Ve­diamo le più importanti.

Juventus-Milan.
Disputatasi a Torino il 18 dicembre 2004 è finita 0-0. Per quel match sono stati indagati Mariano Fabia­ni (vero e proprio “deus ex ma­china” di quel campionato) al­l’epoca direttore sportivo del Messina, Luciano Moggi, diret­tore generale della Juventus e l’arbitro Paolo Bertini. I tre “in concorso tra loro ed in esecuzio­ne del programma criminale della associazione per delinquer­e’’ al centro dell’indagine avrebbero partecipato all’opera­zione tesa a influenzare il risul­tato dell’incontro. Moggi e Fa­biani vengono indicati come gli istigatori e accusati di aver com­piuto ’’atti fraudolenti e finaliz­zati a influire sul risultato del­l’incontro di calcio’’. Un esito “perseguito dal Bertini che si adoperava per il conseguimento di un risultato comunque favo­revole alla squadra di Moggi’’. C’è l’aggravante “di aver com­messo il fatto predeterminando il risultato di un incontro di cal­cio influente ai fini dello svolgi­mento di concorsi, pronostici e scommesse regolarmente eser­citati’’. La partita, conclusasi sul risultato di parità, confermò il vantaggio della Juventus con quattro punti sul Milan.

Roma-Juventus.
Un sorteg­gio arbitrale manipolato alla base di Roma-Juventus, la par­tita del 5 marzo 2005 all’Olim­pico: la gara, già finita tra quel­le sospette nella prima fase del­l’inchiesta della Procura di Na­poli, si arricchisce di nuovi ele­menti. Sono indagati per frode sportiva, in seguito alle inte­grazioni dovute all’acquisizione di nuovi atti, Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Paolo Berga­mo e Pier Luigi Pairetto, allora designatori arbitrali, Mariano Fabiani e - nome nuovo dell’in­chiesta - Maria Grazia Fazi, im­piegata della Figc, i componen­ti della terna arbitrale e cioè Salvatore Racalbuto, Narciso Pisacreta, Marco Ivaldi e il quarto ufficiale di gara Marco Gabriele. L’accusa è di aver “compiuto atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del di­rettore di gara valida per il campionato 2004-2005, quella per la designazione degli assi­stenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara prede­terminavano il risultato del­l’incontro tra Roma e Juventus. Terna arbitrale e quarto uomo, sostiene la Procura, si adopera­vano per il raggiungimento di un risultato comunque favore­vole alla squadra del Moggi e del Giraudo’’.

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