Tuesday, January 23, 2007

MORATTI NON HA RICEVUTO FAVORI...

LUCIANO MOGGI
Da Libero di martedì 23 Gennaio 2007

Moratti non ha ricevuto favori. È solo il rispetto verso i potenti
Non sarebbe neanche più il caso di parlare dell'inter. La pratica è archiviata, il vantaggio sulla seconda in classifica si allunga sempre di più (ora a undici punti) e col passare delle giornate aumenterà ancora. I nerazzurri sprizzano salute da tutti i pori e in più sfruttano abilmente qualche disattenzione arbitrale che non ci dovrebbe essere (così dicono nell'entourage della Fiorentina). Per non parlare del fiato corto della prima inseguitrice - la Roma - che appare in evidente difficoltà. In soldoni non c'è più corsa e al limite toccherà registrare i nuovi record nerazzurri: attualmente i successi consecutivi sono 13 (ti credo, non ci sono rivali...) e i Mancini boys hanno un punto in più della Juve dello scorso anno (ma il livello del campionato si è sensibilmente abbassato).

inter, show e favori Milan, occasione sprecata
Per tenere vivo l'interesse del torneo molti avevano sperato nell'impresa della Fiorentina (ma pochi ci avevano veramente creduto). Toni ha illuso tutti quanti, ma l'assenza di Mutu alla lunga si è fatta sentire. Forse Prandelli avrebbe fatto bene a schierare subito le due punte (bravissimo Pazzini, la Fiorentina farebbe bene a tenerlo), ma alla lunga l'inter avrebbe vinto comunque. Ciò detto, meritano rispetto le lamentele di Prandelli e del ds Corvino nei confronti dell'arbitro. I due ritengono viziati tutti i tre gol dell'inter, soprattutto il terzo di Ibra, con l'aggiunta di un presunto rigore per fallo di Materazzi su Jorgensen, e di un paio di falli di reazione non fischiati ai nerazzurri. I viola ci sono andati pesanti, gridando allo scandalo. Per Corvino «l'inter non ha bisogno di favori», per Prandelli (Tuttosport) «i nerazzurri sono stati aiutati». Sono scenari che ho vissuto quando la Juve dominava e gli altri protestavano. Ma la situazione non è proprio la stessa. Secondo il vecchio teorema la Juve vinceva perché favorita da arbitri corrotti, adesso gli "aiutini" all'inter dipendono da meri infortuni di arbitri in buona fede. L'unico che ha il coraggio di scrivere controcorrente è Padovan su "Tuttosport", che richiama le tante «analogie con chi dominava in passato, comprese le sistematiche ammonizioni agli avversari nel turno precedente (...) e da ieri anche i gol regalati». Chi invece non vuol proprio vedere certe analogie col passato (vedi l'editorialista del "Corrierone"), sceglie un'altra prospettiva: «Moratti si rassegni: vincere ed essere amati è impossibile». Come mai - mi chiedo - questo precetto non era in voga anche negli scorsi campionati? La verità è che non si è avuto il coraggio di ammettere un'elementare verità; chi vince, chi è ben visto dal Palazzo, usufruisce quasi automaticamente anche dell'occhio benevolo dell'arbitro di turno e dei suoi assistenti. E' sempre successo (basta dare un occhio alle statistiche), solo che per la Juve si voleva vedere ad ogni costo un sistema preordinato. A parte tutto sono solidale con i viola e ne comprendo le preoccupazioni: la classifica (sestultima a 19 punti) piange, e non serve ricordare che senza i 15 punti di penalità, i viola sarebbero quarti. Il posticipo tra Lazio e Milan (una sorta di "spareggio" per il quarto posto) è piaciuto davvero poco. Sono solo due i fatti da ricordare: il brutto fallo di Behrami su Gilardino (non sanzionato da Saccani) e il record personale migliorato da Ballotta, portiere classe '64 che ha difeso la porta laziale dopo il forfait di Peruzzi, fermato da una colica. L'impressione è che Ancelotti abbia perso un'occasione, ma forse i segnali d'allarme lanciati dalla Coppa Italia (qualificazione sì, ma con sconfitta ad Arezzo) erano più seri del previsto: l'attacco ha fatto acqua e Kakà si è dimostrato lontanissimo dalla sua condizione migliore. Certo, il 4,5 appioppato da un giornalista al brasiliano mi è sembrato un'inutile offesa. Ma tant'è: in passato ci fu un coraggioso che riuscì a dare 3,5 a Maradona!

Gli auricolari agli arbitri? Un fallimento totale
Lo scontro con Galante e la reazione di Totti all'espulsione rimediata in LivornoRoma hanno avuto grande spazio sui giornali, richiamando le opinioni più disparate. Personalmente non ne farei un casus belli ; Totti ha sicuramente sbagliato, ma l'arbitro Ayroldi avrebbe potuto (e dovuto) gestire meglio la vicenda. Va segnalato, invece, il rigore concesso con manica larga al Livorno, per un fallo inesistente di Ferrari su Lucarelli. In conclusione (omettendo per spazio molti altri errori) la pubblicizzata "operazione auricolari" è clamorosamente fallita. Il pareggio ha consentito al Livorno di respirare, ma adesso sono otto le giornate senza vittoria. Unica nota positiva il felice debutto di Manitta, che ha preso il posto di Amelia. Per quest'ultimo Spinelli ha probabilmente già deciso il trasferimento, che gli consentirà di rimpinguare la cassa aziendale. Onore al merito a Atalanta e Empoli. Con un Doni così i bergamaschi possono coltivare sogni europei. I toscani, invece, hanno rovinato la festa a Novellino, che avrebbe voluto festeggiare diversamente la sua panchina blucerchiata numero duecento. A guardar bene il flop maggiore è stato quello del Catania, uscito con le ossa rotte contro il Cagliari: dov'erano i siciliani? Scomparsi. Buon per Colomba, che con il secondo successo consecutivo ha raggiunto il Torino. I granata sono sprofondati a Parma grazie a un gol di Rossi, arrivato in Emilia da Manchester pochi giorni fa. La situazione dei piemontesi assomiglia a quella della Samp: troppi risultati altalenanti che lasciano la squadra in perenne affanno. Nella zona di classifica sospesa tra precipizio e tranquillità, un bel balzo in avanti ha fatto il Siena, tornato a respirare grazie alla vittoria sul Chievo. Onore al "difensore-goleador" Portanova, autore del 2-1 e non nuovo a imprese sotto rete. Anche a Udine è tornato a splendere il sole (solo in senso figurato, perché per il resto ha dominato la nebbia); la scelta di patron Pozzo di affidarsi a Malesani è stata vincente, ma quanta fatica prima di arrivare al gol di Iaquinta. Sul fronte opposto mister Giordano poteva fare veramente poco con sette titolari assenti. Sul fondo della classifica è pesante anche la situazione della Reggina, penultima con 13 punti e reduce dal pari con il Palermo nell'anticipo di sabato. Sorridono, invece, gli uomini di Zamparini, che visto il rallentamento della Roma potrebbero proporsi come vice-inter (obiettivo che vale l'ammissione diretta alla Champions League, e un sacco di quattrini).

Gli "onesti" fanno ironia ma quelle plusvalenze...
Finita la disamina sul campionato, passiamo ad esaminare le dichiarazioni di Moratti nel post gara di inter-Fiorentina. I giornalisti pongono al patron nerazzurro domande circa le ammonizioni e relative squalifiche che regolarmente subiscono le squadre che devono affrontare i suoi, lui risponde in maniera quantomeno singolare: «Parla proprio Moggi che è un esperto di squalifiche pilotate. Lui sì ne capisce più degli altri». Non voglio entrare nel merito di queste dichiarazioni (se non per un'eventuale querela) e faccio presente al signor Massimo Moratti che personalmente ho sempre parlato di squalifiche casuali, di fatti che si verificano nell'attuale campionato come capitavano nelle stagioni passate. Su queste pagine l'ho scritto in più di una occasione. A questo punto mi corre l'obbligo di riportare al patron nerazzurro quanto dichiarato al "Qn" dal giocatore dell'inter Brunelli, coinvolto nel caso "plusvalenze" e che parla del suo contratto con il club milanese: «Ci sono delle firme false e nessuno ha voluto darmi delle spiegazioni per cui si ipotizza il reato di associazione a delinquere. E se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi...». Nella storia della Juventus una cosa del genere non è mai capitata... a proposito di etica!

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