LUCIANO MOGGI
Da Libero di venerdì 12 Gennaio 2007
Cannavaro è diventato un bidone? Chi lo dice non capisce di calcio
Caro Luciano, il signor Cannavò (l'uomo che intinge sempre il dito nel veleno quando parla di te e della vecchia Juve), è partito dal colore dei capelli di "don Fabio" per arrivare quasi a "insultare" Cannavaro ed Emerson, dipinti più o meno come "bidoni" rifilati al Real Madrid con un «colpaccio dice lui - alla Moggi». Cannavò, se non erro, è lo stesso che non voleva far partire per i mondiali Cannavaro e Buffon; lo stesso che parla del "giocatore del Cagliari Loria", quando lo stesso gioca da due anni all'Atalanta. Il nostro, in definitiva, è sulla stessa lunghezza d'onda dell'amico Moratti, che svendette Cannavaro alla Juve, ritenendolo un giocatore sul viale del tramonto. Ho l'impressione che il signor Cannavò dovrebbe aggiornare le sue conoscenze, ma per questo non gli basta l'Enciclopedia Universale che pubblicizza con lo slogan «siamo tutti ignoranti» (o ex ignoranti, fate voi). No, a Cannavò non basta neanche l'almanacco. Di calcio si sa o non si sa. Lui può essere un'ottima penna (tanto stanca però...), ma di calcio ne sa proprio poco. Caro Luciano, cosa ne pensi del Cannavaro attuale? ANGELO M.
Caro signor Moggi, alla buonora. Finalmente qualcuno ha il coraggio di dire le cose come stanno. Questo qualcuno si chiama Emiliano Mondonico, ex allenatore del Torino; in un'intervista uscita su "La Gazzetta", il Mondo risponde così alla domanda del giornalista («i cattivi erano solo Moggi e Giraudo?»): «Non so, ma loro sono pronti a dimostrare la loro innocenza davanti alla giustizia ordinaria. Tanti altri, invece, accettando gli sconti, hanno dimostrato di non essere proprio immacolati». A me interessa soprattutto la prima parte: Mondonico non ha ripetuto la solita tiritera della "vergogna" e dello "scandalo". Complimenti a lui. Diciamolo una volta di più: le condanne sono state preparate da chi ha ordito il complotto mediatico. Ma se non ci sono i corrotti, perché ci dovrebbero essere i corruttori? GUSTAVO G.
Caro Moggi, mi perdoni, talvolta sconfina nel patetico. La proprietà non vi ha difeso... Le richieste suicide dell'avvocato... Lei sa benissimo come stanno le cose. Le intercettazioni Telecom-intercomandate giacevano da tempo in qualche cassetto, ma non erano utilizzate perché non provavano niente. Gli "onesti" e i probi non sapevano cosa farsene. Poi è subentrata la "proprietà" e ha fiutato l'affare. Davate fastidio (forse più Giraudo che lei). Questa è la verità. Avevate vinto tutto, ma la gestione della società era sfuggita dalle mani dei proprietari. La società eravate voi, "loro" non contavano più niente. C'era in ballo anche l'affare del nuovo stadio. Pensavate lo lasciassero nelle mani di Giraudo? Ma quando mai. Avete chiesto giustamente - degli investimenti e a questo punto la proprietà ha sbottato; sborsare dei soldi? Impossibile. Un poco ve la siete cercata, anche perché avete sottovalutato la feroce guerra familiare (avesse vinto il ramo Agnelli sareste ancora in sella). Insomma bisognava farvi fuori, ma per le vie normali non si poteva: avevate vinto troppo. E allora, oplà, si studia un piano perfetto. Si aprono i cassetti, si scatenano i "candidi" e "rosei" cannoni di famiglia (servirà ben a qualcosa l'aggancio in Rcs): la squadra retrocede in B, si vendono gli elementi più costosi e si porta a casa una barcata di soldi. Magari tra una mossa e l'altra si fa anche qualche colpetto in Borsa, che non guasta mai. Un piano perfetto e perfettamente realizzato. L'avvocato è un ingenuo nelle sue richieste? Suvvia Moggi; a quel livello gli ingenui non esistono. Si fa quello che chiedono i committenti. Certo, il buco nella ciambella non è perfettamente riuscito: Buffon è rimasto a libro paga; altri (dallo stipendio oneroso) non se ne vanno o non si riesce a piazzarli, ma il più è fatto e poi c'è sempre il mercato di gennaio per rimediare. I tifosi? Non contano nulla e sono pilotati e suggestionati dalla stampa. Lei difende ancora la società, combatte in suo nome: lasci perdere, non ne vale la pena. Nel suo settore è il migliore: è stato silurato della proprietà come capita a tanti manager in tutti i campi. Ne prenda atto e guardi avanti, c'è ancora tanto spazio nel calcio per lei, qualora ne abbia voglia. Auguri di buon anno da un herreriano fanatico e anti-Juve. LETTERA FIRMATA
Caro Luciano, pensavo ci fosse un limite a tutto, ma dopo aver letto la risposta data a un lettore nella rubrica "Porto Franco" della Gazzetta, credo che questo limite sia stato abbondantemente superato. Per capirci: il lettore se la prende con Cannavaro per la sue "figuracce" al Real Madrid e bastona quelli che «si sono prostrati davanti al fenomeno multimediale». Qual è la risposta di "Porto Franco"? Una serie di chiacchiere fuori tema, che tirano in ballo Calciopoli e Moggi. Cosa c'entra tutto questo? Niente: la Gazzetta vuole solamente tenere alta la tensione e picchiare sul bersaglio grosso... Postilla: quando andavo a scuola e uscivo fuori tema, prendevo dei gran brutti voti. Mister "Porto Franco" sarà stato richiamato? FRANCESCO M.
Caro Luciano, sul "Sole24Ore" di mercoledì ho letto una cosa che ha dell'incredibile. Il debito dell'inter ammonterebbe a 181,5 milioni di euro... è stato battuto persino il record realizzato dal Parma di Tanzi nel 2002-03 (meno 167,3 milioni)! Pare che per iscriversi al campionato, i suddetti abbiano realizzato una plusvalenza virtuale vendendo il marchio Inter a una società interna (inter Brand srl) per 158 milioni. Poi, grazie a una deroga compiacente di Guido Rossi, si sono potuti iscrivere con un passivo (solo virtuale) di 40 milioni (euro più euro meno). Ma non erano proprio i nerazzurri i promotori del calcio senza macchia? Rimango allibito. PIERO MOTTA
Da Libero di venerdì 12 Gennaio 2007
Cannavaro è diventato un bidone? Chi lo dice non capisce di calcio
Caro Luciano, il signor Cannavò (l'uomo che intinge sempre il dito nel veleno quando parla di te e della vecchia Juve), è partito dal colore dei capelli di "don Fabio" per arrivare quasi a "insultare" Cannavaro ed Emerson, dipinti più o meno come "bidoni" rifilati al Real Madrid con un «colpaccio dice lui - alla Moggi». Cannavò, se non erro, è lo stesso che non voleva far partire per i mondiali Cannavaro e Buffon; lo stesso che parla del "giocatore del Cagliari Loria", quando lo stesso gioca da due anni all'Atalanta. Il nostro, in definitiva, è sulla stessa lunghezza d'onda dell'amico Moratti, che svendette Cannavaro alla Juve, ritenendolo un giocatore sul viale del tramonto. Ho l'impressione che il signor Cannavò dovrebbe aggiornare le sue conoscenze, ma per questo non gli basta l'Enciclopedia Universale che pubblicizza con lo slogan «siamo tutti ignoranti» (o ex ignoranti, fate voi). No, a Cannavò non basta neanche l'almanacco. Di calcio si sa o non si sa. Lui può essere un'ottima penna (tanto stanca però...), ma di calcio ne sa proprio poco. Caro Luciano, cosa ne pensi del Cannavaro attuale? ANGELO M.
Caro Angelo, sei stato duro con il "Candido... ma non troppo", ma è vero: quando il troppo stroppia, bisogna dire basta. Alle tue osservazioni aggiungo due miei pensieri. 1) Probabilmente Cannavò mi sogna anche di notte visto che non perde occasione per citarmi anche quando potrebbe tranquillamente farne a meno. Ma tant'è! 2) Le lezioni non bastano mai. Se Lippi avesse seguito i consigli di Cannavò e compagnia (che peraltro volevano far fuori soprattutto lui) non avremmo vinto il mondiale (con Cannavaro e Buffon a casa? Impossibile...). Adesso dagli addosso nuovamente a Cannavaro, colpevole a questo punto anche di aver vinto il Pallone d'Oro e il Fifa World Player (o forse la massima colpa è stata quella di aver lasciato l'inter per andare a fare il fenomeno alla Juve?). Cannavò e soci sembrano contenti delle difficoltà del Real, causate - a loro parere - proprio dagli ex Juve (il capitano azzurro, ma anche Emerson e Capello). A questi improvvisati conoscitori di calcio dico che per giudicare il rendimento di un giocatore come Cannavaro bisogna tener conto del contesto nel quale si va ad operare: a Madrid le cose non funzionano, e a Fabio tocca rincorrere sempre gli avversari perché i compagni di reparto (travestiti da attaccanti) gli lasciano il deserto attorno. Carriera finita? Neanche per sogno, e lo stesso discorso vale per Emerson. A Napoli esiste un detto, che suona meglio in dialetto, ma che cerco di rendere in italiano: se non sai usare i chiodini necessari per le scarpe, non puoi fare il calzolaio. Tradotto: se non si capisce di calcio non ci si deve avventurare a parlare di tecnica e tattica. Molto meglio per Cannavò parlare del cane Lillo (l'amico a quattro zampe di Moratti) o del prurito che lo ha pervaso (anche se non ha specificato la parte del corpo colpita...) quando è stato a Praga ed è stato riconosciuto da un gruppo di ragazzi; in quei casi almeno riesce a far ridere! Se, invece, parla di calcio... fa piangere.Caro Luciano, qualche intervista ad hoc aveva lanciato il segnale, ma adesso abbiamo anche l'imprimatur. Il sistema, (quello vero) si prepara a riabilitare Carraro con tutti gli onori. Lo si capisce dalle affermazioni dell'attuale commissario della Figc, Luca Pancalli, nell'intervista rilasciate a "Repubblica" venerdì scorso. «Franco Carraro? - dice Pancalli - L'ho visto di recente a Milano. Se mi fossi mosso nei mesi scorsi, in pieno periodo di processi, erano già pronti i plotoni di esecuzione. Non dimentichiamo - aggiunge - che Carraro è membro dell'esecutivo Uefa sino al 2009. Spero proprio che ci aiuti ad avere gli Europei del 2012». Dunque, caro Luciano, il dott. Pancalli riconosce implicitamente il clima giustizialista dei processi, ma se è tanto prodigo di attenzioni (e di interesse) per l'ex reietto Carraro, ha un'idea della questione arbitrale che non mi sembra seria. A suo parere «ora la gente è convinta che chi sbaglia lo fa in buona fede. Non è poco rispetto a prima». Il che significa, per Pancalli, che prima gli arbitri sbagliavano in cattiva fede. E chi gli ha detto, mi chiedo, che le cose adesso sono cambiate, chi glielo ha dimostrato? AGOSTINO B.
Caro Agostino, la tua valutazione delle parole di Pancalli su Carraro mi sembra esatta. L'ex presidente "di tutto", qual è stato Carraro, si appresta a tornare trionfalmente in pista. Nessuno si ricorda più di tutto ciò che gli era stato addebitato. Gli rimane un solo avversario, Matarrese, ma ho l'impressione che non se ne preoccupi troppo. Ad ogni modo il gruppone dei "reietti", come tu li chiami, si è ulteriormente assottigliato. Quasi quasi rimaniamo solo io e Giraudo. Ti pare una cosa seria? A te la risposta. D'altra parte, se mai ce ne fosse bisogno, la presenza di Carraro alla premiazione dei campioni del mondo vale più di una prova. Motivi di opportunità avrebbero dovuto indurre l'ex presidente Figc a non intervenire, ma forse non si poteva chiedere al presenzialista numero uno dello sport di non partecipare. Al contrario quella presenza fa parte di una precisa strategia che "il nostro" con abilità - glielo debbo riconoscere - sta da qualche tempo perseguendo. Vanno lette in quella chiave le interviste rilasciate ad arte dopo le revisioni delle condanne (ma a suo carico c'è ancora la questione degli 80 mila euro di multa...): le suddette rientrano nel "pacchetto salvatutto". E in questo pacchetto, se vuoi, puoi inquadrare il silenzio complice degli amici... Gazzetta compresa. Se poi quest'ultima con i "Fatemi capire" e altri suoi "columnist" insiste con i pistolotti moraleggianti rivolti a tutti tranne che "agli amici" appunto, risulta quantomeno legittimo bacchettarla per mancanza di moralità.Sugli scandali Mondonico è l'unico che ha detto la verità
Caro signor Moggi, alla buonora. Finalmente qualcuno ha il coraggio di dire le cose come stanno. Questo qualcuno si chiama Emiliano Mondonico, ex allenatore del Torino; in un'intervista uscita su "La Gazzetta", il Mondo risponde così alla domanda del giornalista («i cattivi erano solo Moggi e Giraudo?»): «Non so, ma loro sono pronti a dimostrare la loro innocenza davanti alla giustizia ordinaria. Tanti altri, invece, accettando gli sconti, hanno dimostrato di non essere proprio immacolati». A me interessa soprattutto la prima parte: Mondonico non ha ripetuto la solita tiritera della "vergogna" e dello "scandalo". Complimenti a lui. Diciamolo una volta di più: le condanne sono state preparate da chi ha ordito il complotto mediatico. Ma se non ci sono i corrotti, perché ci dovrebbero essere i corruttori? GUSTAVO G.
Caro Gustavo, sono d'accordo con te. Mondonico ha dimostrato di guardare là dove troppi non vogliono guardare. Alle accuse (prive di logica) da lei citate, dobbiamo aggiungere tasselli importanti del tutto ignorati o addirittura calpestati. Esempio: perché nessuno parla delle dichiarazioni rilasciate a suo tempo da Bergamo? L'ex designatore disse che tanti dirigenti (non solo quelli della Juve!) lo chiamavano e s'intrattenevano con lui. Quelli dell'inter in particolare. Quest'aspetto della vicenda è diventato un moloch da rimuovere. Chissà poi perché...Il piano (quasi) perfetto per far fuori Moggi e Giraudo
Caro Moggi, mi perdoni, talvolta sconfina nel patetico. La proprietà non vi ha difeso... Le richieste suicide dell'avvocato... Lei sa benissimo come stanno le cose. Le intercettazioni Telecom-intercomandate giacevano da tempo in qualche cassetto, ma non erano utilizzate perché non provavano niente. Gli "onesti" e i probi non sapevano cosa farsene. Poi è subentrata la "proprietà" e ha fiutato l'affare. Davate fastidio (forse più Giraudo che lei). Questa è la verità. Avevate vinto tutto, ma la gestione della società era sfuggita dalle mani dei proprietari. La società eravate voi, "loro" non contavano più niente. C'era in ballo anche l'affare del nuovo stadio. Pensavate lo lasciassero nelle mani di Giraudo? Ma quando mai. Avete chiesto giustamente - degli investimenti e a questo punto la proprietà ha sbottato; sborsare dei soldi? Impossibile. Un poco ve la siete cercata, anche perché avete sottovalutato la feroce guerra familiare (avesse vinto il ramo Agnelli sareste ancora in sella). Insomma bisognava farvi fuori, ma per le vie normali non si poteva: avevate vinto troppo. E allora, oplà, si studia un piano perfetto. Si aprono i cassetti, si scatenano i "candidi" e "rosei" cannoni di famiglia (servirà ben a qualcosa l'aggancio in Rcs): la squadra retrocede in B, si vendono gli elementi più costosi e si porta a casa una barcata di soldi. Magari tra una mossa e l'altra si fa anche qualche colpetto in Borsa, che non guasta mai. Un piano perfetto e perfettamente realizzato. L'avvocato è un ingenuo nelle sue richieste? Suvvia Moggi; a quel livello gli ingenui non esistono. Si fa quello che chiedono i committenti. Certo, il buco nella ciambella non è perfettamente riuscito: Buffon è rimasto a libro paga; altri (dallo stipendio oneroso) non se ne vanno o non si riesce a piazzarli, ma il più è fatto e poi c'è sempre il mercato di gennaio per rimediare. I tifosi? Non contano nulla e sono pilotati e suggestionati dalla stampa. Lei difende ancora la società, combatte in suo nome: lasci perdere, non ne vale la pena. Nel suo settore è il migliore: è stato silurato della proprietà come capita a tanti manager in tutti i campi. Ne prenda atto e guardi avanti, c'è ancora tanto spazio nel calcio per lei, qualora ne abbia voglia. Auguri di buon anno da un herreriano fanatico e anti-Juve. LETTERA FIRMATA
Carissimo, ho letto con molto interesse la tua lettera. Tra le altre cose fai intendere che io sono il solo a difendere la Juve; lo faccio perché questa società mi ha dato tante soddisfazioni personali, così come io ne ho date agli azionisti, alla città, a tutti i tifosi sparsi nel mondo. Prendo atto di quanto mi dici circa il meccanismo che ha portato fuori dalla Juventus me e Giraudo... mi auguro che non sia così come tu dici.La "Rosea" va fuori tema ma non la punisce nessuno
Caro Luciano, pensavo ci fosse un limite a tutto, ma dopo aver letto la risposta data a un lettore nella rubrica "Porto Franco" della Gazzetta, credo che questo limite sia stato abbondantemente superato. Per capirci: il lettore se la prende con Cannavaro per la sue "figuracce" al Real Madrid e bastona quelli che «si sono prostrati davanti al fenomeno multimediale». Qual è la risposta di "Porto Franco"? Una serie di chiacchiere fuori tema, che tirano in ballo Calciopoli e Moggi. Cosa c'entra tutto questo? Niente: la Gazzetta vuole solamente tenere alta la tensione e picchiare sul bersaglio grosso... Postilla: quando andavo a scuola e uscivo fuori tema, prendevo dei gran brutti voti. Mister "Porto Franco" sarà stato richiamato? FRANCESCO M.
Caro Francesco, dubito che mister "Porto Franco" (come lo chiami tu) verrà rimproverato. In certe alcove sfruttano il minimo pretesto per attaccare la Juve della Triade con la solita tiritera, che ormai ha stancato tutti. Nel caso in questione "Porto Franco" fa una figuraccia: le argomentazioni proposte sono inventate, punto e basta. Situazione capovolta, invece, quando si parla di inter: con i nerazzurri il miele cola a cucchiaiate. Cosa ci vuoi fare, così va il mondo...L'Inter degli "onesti" affoga in 181 milioni di debiti
Caro Luciano, sul "Sole24Ore" di mercoledì ho letto una cosa che ha dell'incredibile. Il debito dell'inter ammonterebbe a 181,5 milioni di euro... è stato battuto persino il record realizzato dal Parma di Tanzi nel 2002-03 (meno 167,3 milioni)! Pare che per iscriversi al campionato, i suddetti abbiano realizzato una plusvalenza virtuale vendendo il marchio Inter a una società interna (inter Brand srl) per 158 milioni. Poi, grazie a una deroga compiacente di Guido Rossi, si sono potuti iscrivere con un passivo (solo virtuale) di 40 milioni (euro più euro meno). Ma non erano proprio i nerazzurri i promotori del calcio senza macchia? Rimango allibito. PIERO MOTTA
Caro Pietro, ora puoi capire perché nel mio ultimo pezzo ho scritto che l'inter si era mossa bene nell'ultimo mercato... Moratti, Branca, Oriali e Rossi hanno fatto un bel lavoro. Del resto - leggo proprio sul "Sole" -: «Anche la Covisoc, la commissione della Figc che vigila sui conti dei club, dopo aver tentato l'affondo del rigore l'estate scorsa è stata tollerante sui conti taroccati».
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