FABRIZIO BIASIN
Da Libero di giovedì 11 Gennaio 2007
Meno 181,5 milioni di euro. Trecentocinquanta miliardi delle vecchie lire (lira più lira meno). Una cifra che vale il primato meno ambito. Quello delle società di serie A col deficit più alto. Vittoria incontrastata per l'inter di Massimo Moratti, che non si accontenta del primato in campionato e spadroneggia anche tra numeri e quattrini (col meno davanti). Il risultato (clamoroso, ma sai la novità...) emerge dal bilancio consolidato al 30 giugno 2006, predisposto dai nerazzurri ma - guarda un po' - non divulgato. Già, perché fino a ieri era noto solo il bilancio civilistico del club di via Durini, approvato dai soci il 6 novembre e pari a -31,14 milioni di euro. Tanti, per carità, ma niente a che vedere con la cifra monstre venuta a galla ieri. Il mistero è presto svelato e messo in luce da un'indagine del "Sole 24 ore"; Moratti e i suoi hanno utilizzato un trucchetto semplice, già sfruttato da altri club di serie A: è bastato rivalutare e vendere il marchio Inter a una società dal nome inequivocabile, l'inter Brand Srl. Una copiosa plusvalenza realizzata in famiglia insomma. L'operazione ha permesso ai nerazzurri di tappare (in apparenza) la falla, poiché nella gestione dei bilanci civilistici è consentito ammettere plusvalenze anche se realizzate "in casa", e quindi clamorosamente fasulle. Com'è come non è l'inter si è ritrovata 158 milioni virtuali in più e le perdite si sono ridotte di parecchio. Tutto a posto? Neanche un po'. I revisori incaricati di valutare il bilancio di casa Moratti hanno storto non poco il naso facendo notare che «tra l'altro su questa plusvalenza non è stata accantonata l'Irap pari a 6,7 milioni». Una serie di beghe che hanno portato Moratti a impegnarsi per «supportare economicamente e finanziariamente in caso di necessità la società». A questo punto, nel bilancio consolidato è scomparsa la plusvalenza di 158 milioni e il "buco" ha toccato quota 181,5 milioni. Per mettere a posto (almeno in parte) le cose il patron nerazzurro ha varato un rafforzamento patrimoniale e un riassetto, attraverso la fusione tra Fc inter e inter Capital srl che porterà nelle casse del club liquidità pari a 70 milioni. Per il resto ci penserà (come al solito) il portafogli del suddetto patron, generosissimo e sempre più presidente-padrone: le sue quote nella squadra aumenteranno dall'89 al 92 %.
Da Libero di giovedì 11 Gennaio 2007
Meno 181,5 milioni di euro. Trecentocinquanta miliardi delle vecchie lire (lira più lira meno). Una cifra che vale il primato meno ambito. Quello delle società di serie A col deficit più alto. Vittoria incontrastata per l'inter di Massimo Moratti, che non si accontenta del primato in campionato e spadroneggia anche tra numeri e quattrini (col meno davanti). Il risultato (clamoroso, ma sai la novità...) emerge dal bilancio consolidato al 30 giugno 2006, predisposto dai nerazzurri ma - guarda un po' - non divulgato. Già, perché fino a ieri era noto solo il bilancio civilistico del club di via Durini, approvato dai soci il 6 novembre e pari a -31,14 milioni di euro. Tanti, per carità, ma niente a che vedere con la cifra monstre venuta a galla ieri. Il mistero è presto svelato e messo in luce da un'indagine del "Sole 24 ore"; Moratti e i suoi hanno utilizzato un trucchetto semplice, già sfruttato da altri club di serie A: è bastato rivalutare e vendere il marchio Inter a una società dal nome inequivocabile, l'inter Brand Srl. Una copiosa plusvalenza realizzata in famiglia insomma. L'operazione ha permesso ai nerazzurri di tappare (in apparenza) la falla, poiché nella gestione dei bilanci civilistici è consentito ammettere plusvalenze anche se realizzate "in casa", e quindi clamorosamente fasulle. Com'è come non è l'inter si è ritrovata 158 milioni virtuali in più e le perdite si sono ridotte di parecchio. Tutto a posto? Neanche un po'. I revisori incaricati di valutare il bilancio di casa Moratti hanno storto non poco il naso facendo notare che «tra l'altro su questa plusvalenza non è stata accantonata l'Irap pari a 6,7 milioni». Una serie di beghe che hanno portato Moratti a impegnarsi per «supportare economicamente e finanziariamente in caso di necessità la società». A questo punto, nel bilancio consolidato è scomparsa la plusvalenza di 158 milioni e il "buco" ha toccato quota 181,5 milioni. Per mettere a posto (almeno in parte) le cose il patron nerazzurro ha varato un rafforzamento patrimoniale e un riassetto, attraverso la fusione tra Fc inter e inter Capital srl che porterà nelle casse del club liquidità pari a 70 milioni. Per il resto ci penserà (come al solito) il portafogli del suddetto patron, generosissimo e sempre più presidente-padrone: le sue quote nella squadra aumenteranno dall'89 al 92 %.
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