Saturday, December 30, 2006

CARO LUCIANO @ (IL TEMPO SARA' UN BUON GIUDICE)

LUCIANO MOGGI
Da Libero di venerdì 29 Dicembre 2006

Con la Fiorentina e la Lazio Mancini ha sempre detto bugie
Caro direttore, le scrivo a proposito della denuncia per calunnia promossa da tre tifosi della Fiorentina nei confronti di Mancini, in merito ad una dichiarazione in cui il tecnico dell'inter sostiene di essersi dimesso dalla Fiorentina a causa delle minacce dei tifosi. In realtà, a quanto mi risulta, il Mancio si inserì negli atti del fallimento richiedendo il suo compenso anche per il periodo successivo alle dimissioni... Come disse lei tempo fa, uno che racconta una bugia ne può raccontare cento, ma lui ha superato quota diecimila... Qual è il suo pensiero a proposito? ROBERTO DA FIRENZE
Caro Roberto, non mi riferisci niente di nuovo: se una persona ha l'abitudine di dire e fare cose in un certo modo, lo continuerà a fare ancora. D'altra parte ricordo come si comportò Mancini quando allenava la Lazio: disse fino all'ultimo che non sarebbe andato all'inter, quindi, puntualmente, finì in nerazzurro portando con se Stankovic e altri giocatori biancoazzurri. Ti ripeto quello che ho già scritto in altre circostanze: le bugie hanno le gambe corte, per tutti tranne che per Mancini, che a furia di dirne troppe ha fatto venire le gambe lunghe a tutti quelli che hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di lavorare con lui. Ti faccio i miei migliori auguri di buon anno.
Errori arbitrali e malafede Sono esseri umani e sbagliano
"Ceccarini for president" e tutti contenti, tranne i tifosi dell'inter, che ancora lo odiano per quel tir targato Iuliano che deragliò sulle gambe di Ronaldo in un Juve-inter di tanto, tanto tempo fa. I suddetti tifosi saranno certamente concordi nell'affermare che il sospetto di ieri è nulla in confronto allo squallore di oggi. O forse no, dal momento che l'inter è la sola squadra a trarre giovamento da questa mediocrità galoppante. Adesso va di moda definire le assurdità dei direttori di gara "errori umani e in buona fede", ma qui non si tratta di un rigore concesso o meno, ma dell'Abc del calcio; per il medesimo fallo si usano tre, quattro e a volte cinque metri di giudizio. Cinque come le giornate rifilate a Nedved, zero come quelle inflitte a Lucarelli; una come quella a Buffon, zero come quelle a Doni, il portiere della Roma graziato nel derby. Sia chiaro, non si tratta di accanimento contro la Juve, ma di incapacità che può portare benefici (e danni) a tutti indifferentemente. CLAUDIO SANTANGELO
Carissimo Claudio, l'arbitro, in quanto essere umano, sbaglia come sbagliano i giocatori. L'errore è parlare di "complotto" quando le sviste vanno a vantaggio di una società, mentre quando la stessa società viene penalizzata si minimizza parlando di "cose che possono capitare". Sarebbe bello (e probabilmente il calcio ne trarrebbe notevoli vantaggi d'immagine) se gli sbagli pro e contro fossero considerati tutti nello stesso modo. Così purtroppo non è: gli interessi sono tanti, forse troppi, e tutti vorrebbero vincere. Naturalmente non è possibile. La Juventus era additata come la squadra maggiormente favorita, ma prendendo come esempio lo studio statistico promosso da Wikipedia, è stato dimostrato che nell'arco di dodici anni (dal 1994 al 2006) non sono stati i bianconeri ad avere avuto più rigori a favore, anzi... A questo punto credo sia giusto escludere qualunque coinvolgimento degli arbitri. Non credi? Buon anno a te e famiglia.
Fosse stato per me, Ibra e Vieira non sarebbero mai andati all'inter
Caro Luciano, a Natale dovremmo esser tutti più buoni, ma con alcuni personaggi proprio non si può (i furbetti del quartierino: Candido, Moratti, Tronchetto, Guidone...). Con altri ci si può provare (Montezemolo, Elkann, Cobolli e Zaccone). Altri ancora, invece, sono già stati perdonati (mi riferisco a te e Giraudo: potevate evitare alcune cose, ma il vostro era il sistema per equilibrare altri poteri). Del passato mi restano alcuni dubbi: perchè la proprietà non vi ha difeso? Aspettavano l'occasione buona per farvi fuori? Dov'è finito Andrea Agnelli, l'unico vero cuore bianconero? Avresti mai ceduto Ibra all'inter? Avresti mai preso Boumsong? Grazie e tanti auguri. MARCO CORNA
Caro Marco, hai ragione: a Natale si deve essere tutti più buoni, ma siccome Natale 2006 è già alle spalle e siccome il mio modo di vedere le cose non si ferma alle festività, provo ad avere pazienza fino a quando mi vengono pestati i piedi. Non ho mai nutrito invidia per nessuno, ho sempre cercato di guardare le persone nella loro luce reale: quando mi accorgo che questa luce sta per spegnersi, allora cerco un buon elettricista per farla riattivare... Quando dici «perché la proprietà non vi ha difeso» devo risponderti boooh; quando mi chiedi se dietro al volontario suicidio della società ci sia stato un pezzo grosso, devo necessariamente risponderti booooh, quando mi chiedi dove hanno fatto finire Andrea Agnelli, devo (purtroppo) darti ancora la stessa risposta. Sui giocatori acquistati e ceduti: abbiamo faticato tantissimo per costruire una Juve imbattibile e quindi nessuno di noi avrebbe mai pensato di cedere Ibra, Vieira e gli altri. In più, se la situazione avesse reso le cessioni inevitabili, non avremmo certo dato due giocatori all'inter. I nostri sforzi hanno reso grandi i nerazzurri, ma anche la Fiorentina, il Real Madrid, il Barcellona... Con queste operazioni la Juve ha ottenuto il consenso e la simpatia di tutte queste squadre, quindi anche noi possiamo essere fieri del risultato ottenuto (si fa per dire). Su Boumsong, invece, lasciami un po' di tempo per pensare... Nel giro di una settimana o dieci giorni saprò darti una risposta...
L'inter non vinceva mai Poi ha comprato mezza Juve...
Caro direttore, il povero Moratti racconta che voleva vendere l'inter perchè col vecchio sistema sarebbe sempre arrivato secondo... Con il nuovo (che prevede la Juve in B e gli arbitri "in buona fede") si sente tranquillo e sicuro di vincere tanti scudetti da aggiungere a quello che con orgoglio i suoi portano sul petto. Cosa ne pensa? GIGI PANIZZA
Carissimo Gigi, credo tu abbia confuso le parole del povero (si fa per dire) Moratti. Quando parla del vecchio sistema (quello dove l'inter non finiva al secondo posto, ma addirittura al terzo o al quarto), si riferisce a quando sbagliava acquisti (Caio, Vampeta, Gresko...) e cessioni (R. Carlos, Ronaldo, Pirlo...). Quando fa riferimento al "nuovo", intende che una volta demolita la Juve non c'è stato più bisogno di mandare in giro osservatori a cercare bufale e a spendere milioni... è bastato comprare il meglio di casa-Juve! E a proposito dello scudetto che portano sul petto: gli unici ad averlo vinto con merito sono Vieira e Ibra, solo che se lo ritrovano sulla maglia sbagliata. Chissà qual è il loro pensiero? Io lo so, ma non lo posso dire. Credimi: sono sicuro che pensi quello che so io.
Il tempo sarà un buon giudice e i veri colpevoli pagheranno
Caro Signor Moggi, come leggo sul "Corriere", le ricerche a proposito dell'indagine Telecom hanno portato a individuare una piccola società di Firenze che "poteva scaricare, con il pretesto della manutenzione, dati rilevanti, e poteva conoscere quali utenze radiomobili erano sotto controllo da parte dell'autorità giudiziaria". Bene, io non so se queste cose abbiano avuto a che fare anche con il calcio, ma poiché i personaggi sono gli stessi (Tavaroli, Cipriani, Buora) il sospetto può essere più che fondato. Del resto il fatto che nelle migliaia di telefonate intercettate non ce ne sia nemmeno una che riguarda l'inter fa pensare. Noi juventini ricordando le dichiarazioni dell'ex designatore Bergamo - abbiamo sempre pensato ad una "scrematura" fatta all'interno di Telecom e società collegate. Leggendo il "Corriere" c'è un'altra cosa che mi ha fatto sorridere; Tavaroli dice di avere «personalmente detto a Cipriani di acquistare telefoni mobili in Svizzera» e di averli poi «consegnati a Buora, Tronchetti e altri per costituire una mini rete nel periodo del "take over" (cioè della loro scalata a Telecom)». In pratica, per difendere la loro privacy, i volponi di Telecom hanno fatto la stessa cosa che ha fatto lei per non farsi ascoltare da altri nel periodo delle delicate trattative di mercato. Calciopoli sta sempre più diventando Farsopoli.. Mi dica, si sente più sollevato? CARLO T.
Caro Carlo, il tempo sarà un buon giudice, basta aspettare. Ho sorriso anch'io quando ho letto che certe mie cautele erano utilizzate anche da altri, gente ben più esperta di me nel settore. Sul "Corriere", tra l'altro, Tavaroli ha dichiarato: «Appresi altresì che Marco De Benedetti si era lamentato con Colannino della divulgazione, secondo lui, di informazioni che potevano essere state acquisite solo ascoltando le sue telefonate». Non ero il solo insomma. Io facevo il tutto a mia difesa, ma nessuno nei giorni orribili del massacro giustizialista mi ha creduto; se la prendevano con me al grido di "dagli all'untore". Gli stessi giudici sportivi, come testimoniano le dichiarazioni del magistrato Serio, si erano basati sul «sentimento collettivo» (se questa è giustizia...). Al di là di tutto penso che quello che sta emergendo possa far vedere nella giusta luce anche la vicenda delle intercettazioni: ad alcune persone era consentito controllare il traffico telefonico e - lo dice la logica - anche scremarlo... o altro ancora. Lasciamo agli inquirenti il compito di smascherare il vespaio degli spioni: quelli che non si fermavano davanti a niente, neanche quando hanno rischiato di distruggere famiglie con bambini in tenera età. Nessuno si è curato di questo aspetto, c'era solo la volontà di mettere in cattiva luce il bersaglio preferito, di fiaccarne ogni resistenza. Ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno.
Le amnesie di Moratti e quelle di Baldini...
Caro Sig. Moggi, leggendo l'intervista di Moratti sull'Espresso, a proposito del pedinamento di Vieri, mi sono soffermato sulla cifra pagata a Cipriani (40 mila euro), che Moratti stesso definisce troppi in rapporto al lavoro svolto. Poi, però, il patron nerazzurro nega di aver commissionato i pedinamenti a De Santis & c in quella definita "Operazione Ladroni" dallo stesso Cipriani. Quest'ultimo non aveva alcun interesse personale a spiare tutta quella gente, fotografare abitazioni, prendere i numeri di targa delle auto, accertare basi patrimoniali ecc ecc. Quindi, se è vero come è vero che in data 11 ottobre 2006 Tavaroli disse al pm di essere andato alla Saras convocato da Moratti - presente Facchetti -, il resto lo si può intuire... Sempre sull'Espresso, Moratti viene stuzzicato a proposito del passaporto falso di Recoba. Il numero uno dell'inter risponde così: «Il sottobosco del calcio è pieno do gente come i tizi che hanno fabbricato quel falso. Qualcuno a Roma ha organizzato tutta quella roba. Una cosa molto sgradevole , molto antipatica». Cosa mi dice di tutte queste cose? ROMANO PEZZANI (LUGANO)
Carissimo Romano, Cipriani - da quello che si intuisce - doveva essere insieme a Facchetti l'esecutore di tutto l'affaire intercettazioni. Non essendo stati presenti, possiamo solamente tener conto di ciò che è venuto fuori dagli interrogatori dei due imputati. Purtroppo non esiste alcuna traccia di telefonate in merito: le precauzioni dei Tronchetti-boys erano importanti, dovevano riuscire a non farsi sentire e allo stesso tempo dovevano far sentire solo gli altri... Due parole anche sul passaporto falso di Recoba (ne ho parlato abbondantemente più volte). Questa volta Moratti si sbilancia un po': dice che qualcuno a Roma ha organizzato «quella roba molto sgradevole e molto antipatica». Sapete a chi si riferisce? Nientemeno che al signor Franco Baldini, che assieme al suo collaboratore Krausz fece quello che Moratti definisce «sgradevole ed antipatico». La commissione incaricata a procedere circa le sue responsabilità definisce «pienamente provato il coinvolgimento dello stesso nella realizzazione dell'illecito e l'efficacia causale dell'attività posta in essere per il conseguimento del fine». Ora il signor Franco Baldini si atteggia a moralizzatore del calcio. Visto quanto successo (e visto il suo passato davvero poco edificante), probabilmente il tizio in questione farebbe meglio a starsene zitto.

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