GIANCARLO PADOVAN
da Tuttosport di mercoledì 18 Ottobre
Il vittimismo di Massimo Moratti sta diventando un problema serio, forse irrisolvibile. Non pago di avere ottenuto uno scudetto a tavolino, di avere scampato ogni tipo di punizione sportiva (ah, la giustizia!) per il passaporto falsificato di Recoba (coinvolti il giocatore e il tesserato Gabriele Oriali), di essere stato protetto dalla grande stampa milanese sulle connessioni calcistiche della vicenda Telecom, il petroliere si permette ancora battute da bar dissimulate dal suo gelido snobismo. L’ultima – fiacca anche come battuta – riguarda Ibrahimovic e la faccenda dello sputo verso Sottil. Alla Gazzetta dello Sport di ieri, Moratti ha affermato: «Mi dispiace che Ibrahimovic, da quando è all’inter, sia seguito dalle telecamere come non lo era mai stato in precedenza. Deve stare attento anche a come cammina ». Detto, non tanto per inciso, che l’abitudine di pedinare i giocatori è – per stessa ammissione di Moratti – una regola di casa-inter, il patron dimentica quanto successe a Ibrahimovic quando ancora giocava nella rinnegatissima Juventus. Correva la stagione 2004 2005, trentaduesima giornata, sei alla conclusione: durante Juventus-Inter (arbitro De Santis) lo svedese viene espulso. Ma la prova tv lo inchioda ad una sanzione più pesante perché effettua una specie di cravatta, assai poco elegante, su Cordoba. Episodio registrato da una telecamera supplementare in dotazione a Mediaset. Risultato: Ibrahimovic squalificato per tre turni (uno per il rosso, due da prova televisiva) in vista dello scontro diretto con il Milan, impegnato spalla a spalla a contendere lo scudetto alla Juve. Quella volta, a San Siro, risolse Trezeguet su assist di Del Piero (rovesciata). Arbitro Collina, una garanzia, così dicevano. Certo, a riesumare molti episodi (grazie al prezioso ausilio di Massimo Fiandrino), viene solo da sorridere, pensando che fu proprio quella del 2004-2005 la stagione dello scandalo. Possibile che il sistema-Moggi, così potente e così ramificato, non arrivasse a mitigare o a interdire un semplice provvedimento disciplinare? Fu davvero del tutto irregolare quel campionato se allora Ibrahimovic pagò in un momento tanto cruciale della stagione, mentre oggi che è all’inter nemmeno viene giudicato? E quale potere sovrintende adesso il calcio se nelle prime sei partite l’inter si è già trovata di fronte due squadre prive di altrettanti titolari, espulsi la domenica precedente e squalificati in settimana? E’ accaduto con Sampdoria (Falcone e Delvecchio nella gara con l’Empoli) e Catania (Biso e Stovini in quella con la Fiorentina). Riaccadrà domenica (settimo turno) quando l’Inter si scontrerà con l’Udinese per difendere il primato. Farlo senza Muntari, cacciato a Parma, sarà forse più facile. Eppure Moratti non si lamenta.
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