GIANCARLO PADOVAN
da Tuttosport di lunedì 17 Ottobre
La nevrosi anti-juventina sta dilagando. Più la squadra di Deschamps imprime al proprio cammino le frequenze della protagonista assoluta (sedici punti in sei partite, sarebbe già prima pur dovendo recuperare la gara con il Brescia), più si levano petulanti e interessate le lamentazioni di chi in classifica la precede solo in virtù della penalizzazione. La Juve, dunque, è condannata ad un perenne paradosso: da una parte è stato ritenuto inevitabile che la giustizia sportiva le dovesse sottrarre uno scudetto (l’ultimo), stravinto e strameritato sul campo; dall’altra, non si accetta l’idea che quella stessa giustizia completi il suo corso con l’ultimo passaggio possibile, perché sul campo (la serie B) la Juve è troppo forte. L’arbitrato, lo ripetiamo a beneficio di quanti lo ignorano o fingono di ignorarlo, non è stato inventato per aiutare la Juve, ma rappresenta un grado di giustizia e ad esso si può ricorrere. A maggior ragione se, come nel caso dei bianconeri, la decisione era conseguente alla rinuncia al Tar. Un diritto, non un artifizio. Un giudizio, non un patteggiamento. In quelli è maestra l’Inter di Moratti, Oriali e Recoba.
Purtroppo in Italia viviamo immersi nel melodramma, tantopiù se si parla di calcio. Nessuno, a parte Tuttosport, obietta che lo scandalo risieda nel fatto che a pagare, ma a pagare duramente, sia stata solo la Juve; che la sentenza fosse complessivamente squilibrata e iniqua; che il sistema-Moggi esistesse esclusivamente in quanto teorema, visto che Franco Carraro è uscito illeso e soltanto un arbitro è stato condannato. Si rimuove tutto, con puerile superficialità, come se una retrocessione in serie B, per di più con penalizzazione (prima meno 30, poi meno 17), due scudetti revocati, l’estromissione dalla Champions League e il conseguente smantellamento della squadra, concessione dei migliori elementi, non costituisse una sproporzione giuridica e logica, in rapporto alla violazione dell’articolo 1. Ovvio che, per salvaguardare l’impianto accusatorio allestito da Palazzi, la Juve dovesse subire una condanna. Ma la sanzione che l’ha accompagnata resta intollerabile.
Al contrario di molti commentatori, sono certo che la Juve otterrà una riduzione dell’handicap (dagli otto ai dieci punti) e che però questo non basterà a fare giustizia. Tantopiù se, come sembra, pure il Milan beneficerà dell’arbitrato. Un’altra sentenza politica – come sono state quelle di primo e di secondo grado – sarebbe ancor più vergognosa delle precedenti. Peggio, nel caso in cui, come temo, alla Juve venisse addebitata, in una sorta di aggravante indiretta, la sua straordinaria partenza nel campionato di serie B. Sostenere che i bianconeri riuscirebbero a conquistare la serie A comunque, cioé mantenendo per intero l’attuale handicap, è ipocrita e, soprattutto, irrilevante. O si prova a fare giustizia o la si cerca altrove. Stavolta senza più remore.
Purtroppo in Italia viviamo immersi nel melodramma, tantopiù se si parla di calcio. Nessuno, a parte Tuttosport, obietta che lo scandalo risieda nel fatto che a pagare, ma a pagare duramente, sia stata solo la Juve; che la sentenza fosse complessivamente squilibrata e iniqua; che il sistema-Moggi esistesse esclusivamente in quanto teorema, visto che Franco Carraro è uscito illeso e soltanto un arbitro è stato condannato. Si rimuove tutto, con puerile superficialità, come se una retrocessione in serie B, per di più con penalizzazione (prima meno 30, poi meno 17), due scudetti revocati, l’estromissione dalla Champions League e il conseguente smantellamento della squadra, concessione dei migliori elementi, non costituisse una sproporzione giuridica e logica, in rapporto alla violazione dell’articolo 1. Ovvio che, per salvaguardare l’impianto accusatorio allestito da Palazzi, la Juve dovesse subire una condanna. Ma la sanzione che l’ha accompagnata resta intollerabile.
Al contrario di molti commentatori, sono certo che la Juve otterrà una riduzione dell’handicap (dagli otto ai dieci punti) e che però questo non basterà a fare giustizia. Tantopiù se, come sembra, pure il Milan beneficerà dell’arbitrato. Un’altra sentenza politica – come sono state quelle di primo e di secondo grado – sarebbe ancor più vergognosa delle precedenti. Peggio, nel caso in cui, come temo, alla Juve venisse addebitata, in una sorta di aggravante indiretta, la sua straordinaria partenza nel campionato di serie B. Sostenere che i bianconeri riuscirebbero a conquistare la serie A comunque, cioé mantenendo per intero l’attuale handicap, è ipocrita e, soprattutto, irrilevante. O si prova a fare giustizia o la si cerca altrove. Stavolta senza più remore.
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