Sunday, December 30, 2007

STA PER FINIRE L'ANNO NON LA MEMORIA

Juventini, non scordate le ingiustizie
PAOLO BERTINETTI*

UN ANNO e mezzo fa, in piena Farsopoli, sorsero decine di associazioni, siti, giornali on-line di tifo­si bianconeri, mossi dal comune intento di con­trastare il linciaggio mediatico subito dalla Ju­ventus. Nel corso dei mesi, di fronte alle ridicole sentenze sportive, ai proclami grotteschi di Guido Rossi e Moratti, ai silenzi vergognosi del Palazzo del calcio nei confronti dei veri reati commessi da altre squadre, la loro voce fu l’unica, insieme a quella di Tuttosport che provò a dire la verità.
Poi, si sa, la rabbia sbolle; e subentra il senso co­mune, che è l’opposto della ragione. Parecchi tifo­si juventini, in particolare quelli che vanno in tv, hanno incominciato a dire quello che piace al Pa­lazzo: è tutto ormai concluso, gli scudetti sono 27, è inutile recriminare. Scurdammoce ‘o passato è il loro inno. Tuttavia non è questo l’inno dei moltis­simi tifosi che, come Cicerone, sanno che solo i bambini conoscono esclusivamente il presente; e che gli uomini sono quelli che conoscono anche il passato. Non hanno dimenticato, non hanno ac­cettato una montatura spudorata, non si sono stancati di chiedere che venisse riesaminata con giustizia la vicenda Juventus e che con giustizia si intervenisse nei confronti delle altre squadre.
Sono moltissimi a pensarla così, molti più di quanto non creda la stessa società juventina. L’As­sociazione Nazionale Amici della Juventus, per l’alto numero di rinnovi della tessera e per le mol­te nuove adesioni, è rimasta senza il libro di Ros­setto “Juve Alè” e senza il distintivo da mandare in omaggio ai vecchi e ai nuovi soci. Ha dovuto fa­re un nuovo ordine sotto Natale e potrà spedire li­bro e distintivo solo a fine gennaio.
Sui siti e i forum delle varie associazioni juven­tine imperversano i commenti al ringraziamento che Blatter ha rivolto a Montezemolo per essersi adoprato per impedire il ricorso al Tar (il sospet­to è che non sia un ringraziamento, ma un avver­timento alla Corte Europea che dovrà decidere sul­la causa promossa da “Giulemanidallajuve”). Al di là degli argomenti e dei toni diversi, è chiaris­simo il sentimento comune: che è quello, per dirla con i filosofi tedeschi, di chi è “non riconciliato”. In parole povere, di chi non accetta l’ordine dittato­riale imposto dal Palazzo del calcio. Tanto meno di fronte alla nuova offensiva mediatica che prende spunto dal processo napoletano e di fronte al son­no interista di Palazzi.
I veri tifosi juventini sono uomini, non bambi­ni: ricordano il passato, ricordano la spudoratez­za delle sentenze sportive che, facilitate dalla stra­tegia perdente della Juventus, hanno privato mi­lioni di tifosi della fierezza di essere sostenitori della squadra che mai era andata in B, della squa­dra che da sola aveva vinto quasi come Milan e In­ter messe insieme, della squadra che presto avreb­be vinto la terza stella. Poiché la Juventus, grazie ai vecchi campioni rimasti e ai giovani campioni acquisiti in passato sta facendo molto bene, l’at­tenzione è tutta spostata su questa nuova Juve. Il che va benissimo. Ma i tifosi juventini, proprio in vista del processo napoletano, devono dichiarare in ogni sede che la loro squadra è stata vittima di un linciaggio “scientifico” e che vogliono che ven­ga ristabilita la verità. L’augurio per il 2008 è che con il nuovo anno la proprietà della Juventus ca­pisca l’utilità di usare tutti i suoi mezzi (che sono molti, a partire dai giornali) perché questo possa avvenire.

*Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus

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