Sunday, December 09, 2007

IL LIVORNO FERMERA' LA ROMA, IL TORINO...

LUCIANO MOGGI
Da Libero di domenica 9 Dicembre 2007

Non è stato proprio raffinato Moratti. In un'intervista che voleva essere un peana alla grande inter di quest'anno ha inserito vecchi rancori e acide considerazioni. Ha scoperto che la supersquadra di oggi è stata progettata due anni fa a tavolino "contro tutto e tutti", salvo omettere il passaggio importante delle circostanze che hanno portato Ibrahimovic in nerazzurro. Non ricorderò tutte le magagne lasciate dall'inter lungo la strada, magagne rimaste puntualmente impunite o risibilmente sanzionate, ma mi sembra significativo e quasi freudiano il ringraziamento a Guido Rossi, l'ex componente del cda interista che, nelle vesti di commissario, ha trasferito uno scudetto Juve all'inter. Mi appare quasi come un ammonimento la risposta di Moratti all'ultima domanda, nella quale il patron nerazzurro avverte che le istituzioni calcistiche non debbono avere nostalgia del passato, perchè c'è ancora bisogno di rinnovamento. In verità ci sarebbe bisogno di una rilettura serena e imparziale di tutto quello che è avvenuto. Questo, però, non starebbe bene a Moratti, deciso a dimenticare il tempo dei passaporti taroccati... Lascio Moratti nella sua beatitudine, ma anche nelle sue rancorose meditazioni, per confermare tutte le mie idee sullo strapotere tecnico dell' inter di quest'anno e sull'impressione che possa essere questa la giornata della grande fuga. Nonostante Novellino e Recoba, non mi pare che il Torino possa costituire un ostacolo severo per la formazione interista. Verrà il giorno in cui i nerazzurri perderanno la loro imbattibilità, capita a tutti prima o poi, ma non mi sembra questa l'occasione. L'inter è in un periodo folgorante, e tuttavia sarei più guardingo nell'ipotizzare un doppio successo in campionato e in Champions, come Moratti - in stato di beatitudine - già intravede: ha stranamente dimenticato la Coppa Italia, forse perché sa che parlare di "grande slam" non porta bene. L'inter, dunque, è in fase di grande fulgore e anche di grande considerazione, al punto che le stanno capitando anche i rigori generosi (e non sto a parlare di rigurgiti di sudditanza). Ha trovato in Jimenez un ottimo complemento al tandem Ibra-Cruz, ha ritrovato un solido punto difensivo in Materazzi, tanto per avere anche un'incol latura (solo una) di italianità. Insomma: a meno che Recoba, con l'aiuto di Ventola (un altro ex) non riesca a mettere in scena la "grande rivincita" contro Mancini, il risultato mi sembra già scritto. La grande fuga di cui parlavo dovrebbe partire da una battuta d'arresto della Roma , che va a trovare un Livorno rigenerato da Camolese. E proprio perché la veste nuova è recente, non contano i numeri negativi degli amaranto in casa (una sola vittoria, due pareggi e tre sconfitte). Il nuovo Livorno può far paura ai giallorossi. La Juve , reduce dai due schiaffi di Empoli in Coppa Italia (ma quelle due sberle, con l'aggiunta che niente è compromesso, le faranno bene), riceve la stupefacente Atalanta dei 5 gol al Napoli, e dalla autorevole posizione in classifica. Un avversario, dunque, scomodo, che ha una partita da recuperare e che fuori casa ha vinto due volte e ha raggiunto tre pareggi. I bianconeri faranno bene a stare attenti, anche se Del Neri non ha mai vinto contro la Zebra (9 sconfitte su altrettanti incontri). Nell'intervista di Cobolli Gigli al "Corriere dello Sport" ho colto un punto che sta a cuore a me e a tutto il popolo juventino, quando sottolinea che nella vicenda cosiddetta di Calciopoli «ci sono stati tanti peccati veniali e nessuno mortale». In altre occasioni l'attuale presidente della Juve non era stato così chiaro ed incisivo. L' Udinese , quarta in classifica, riceve la Sampdo ria , appena risorta con i tre gol rifilati alla Reggina. Uno scontro che, in avanti, proporrà scintille: da una parte Di Natale-Quagliarella (un ex), dall'altra Cassa- Bellucci. Il Napoli , bastonato severamente a Bergamo, ha perso tutte le sue certezze. Conosco l'ambiente e i suoi alti e bassi. I partenopei possono fare molto bene in questo campionato, a patto che non pretendano di volare troppo in alto. Reja medita qualche rivoluzione di peso con Bogliacino accanto a Zalayeta e Lavezzi, e la sorpresa di Hamsik che partirebbe dalla panchina. Penso che il Napoli possa farcela a cogliere un immediato riscatto contro il Parma , che fuori casa ha colto solo 2 punti. Reja, però, tocca ferro. Di Carlo, tecnico degli emiliani, è stato suo allievo ai tempi del Vicenza, e gli ha sottratto 4 punti su 6 l'anno scorso con il Mantova in B. Al peso di questi precedenti credo assai poco e mi sembra più attendibile il fatto che gli emiliani abbiano segnato in trasferta solo 3 gol, come il Siena. Peggio ha fatto solo l'Empoli. Il Genoa (non vince da 7 turni) è al crocevia. Contro il Siena ultimo in classifica - vuole i tre punti, e con Borriello, già a quota 7 gol, ce la può fare. Tra Empoli e Cagliari - due del quartetto di fondo è chiaro scontro salvezza. L'Empoli si è esaltato in Coppa Italia battendo la Juve, e vedremo se l'entusia smo prevarrà sullo sforzo di mezza settimana. Giovinco si propone per un posto da titolare e Malesani è pronto ad accontentarlo. Il Cagliari, naufragato a Roma, vede gli spettri di un campionato in salita. Il caso Marchini, sottovalutato all'inizio, ha acuito le tensioni nell'ambiente. Chi cade, probabilmente, sarà condannato ad una stagione di stenti.

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