Sottotitolo: "Non ci resta che piangere"
Ne ha scritte, il nostro calcio, di pagine tristi. L'ultima, in ordine di tempo, ci riporta a Calciopoli, quello scandalo che nell'estate 2006 ha restituito ai tifosi veri, agli amanti del pallone, la realtà dei fatti. Sembrava che la schiarita fosse definitiva, ma adesso, proprio quando l'inter è chiamata a lottare su tre fronti in una delle migliori stagioni della sua storia, improvvisamente il pentolone è tornato a bollire: Moggi ed il suo legale attaccano il club nerazzurro con nuove intercettazioni, ma non basta. Il pudore non esiste più, gli architetti di un sistema vomitevole che ha organizzato a tavolino le sorti della nostra Serie A negli ultimi anni, adesso attaccano con questa nuova farsa l'uomo più pulito, più umile, più vero che il calcio italiano abbia mai avuto in dono.
Giacinto Facchetti è l'inter. "Noi siamo Giacinto Facchetti", dice Luigi Garlando, ed è la pura verità: ne andiamo fierissimi, perchè a dispetto di quanto vogliono farci credere in questi ultimi giorni, Giacinto è stato l'uomo più rappresentativo per l'inter ma anche per l'italia intera. Capitano di mille battaglie anche in azzurro, uomo che con il sorriso limpido di un padre e con l'eleganza di un nobile ha saputo orchestrare da giocatore e da dirigente ogni manovra, con massima onestà. Chi, oggi, lo attacca perchè non può appigliarsi ad altro, è solamente un vigliacco. E' dal settembre del 2006, proprio l'anno dello scandalo di Moggiopoli, che il Gigante di Treviglio ci ha lasciati. Se n'è andato nel suo stile, Giacinto, in silenzio e con classe. E quanti sassolini si sarebbe potuto togliere dalle scarpe proprio nei suoi ultimi giorni di vita, ma quando sei un signore dentro c'è poco da fare: resti signore per sempre, fino all'ultimo respiro.
Anche se noi interisti lo sentiamo ancora presente, Giacinto Facchetti non c'è più, ed ora che il calcio italiano ha metabolizzato (loro, i marpioni, non noi che lo amiamo ogni giorno di più) la sua scomparsa, gli avvocati del signor Moggi hanno approfittato per attaccarlo. Non può difendersi, Giacinto: lui non c'è più, ci guarda dall'alto. Ed attaccare chi non può difendersi è la cosa più vigliacca che possa esistere: l'ennesima vergogna d'italia, la vergogna di un paese che non sa rispettare le sue vere figure rappresentative, e che nonostante tutto continua a lanciare in pompa magna la figura di chi ha rovinato il nostro calcio. Quello che sta accadendo è una mancanza, clamorosa, di rispetto nei confronti di Facchetti, della sua famiglia alla quale ci stringiamo, dell'inter, che oggi rappresenta il calcio italiano in Europa e come puntualmente accade quando va a gonfie vele, viene danneggiata da queste voci assurde, e a tutti noi tifosi. Stanno cercando di ingannare ciò che è sotto gli occhi di tutti, e stanno tirando in ballo chi non può difendersi, ma chi ha già dimostrato tutta la sua lealtà e la sua onestà fino all'ultimo secondo di vita.
Vergogna, vergogna davvero: noi interisti non ci stiamo, Giacinto Facchetti non si tocca. Cosa starà facendo lui? Probabilmente, ci starà scrutando da lassù con un sorriso, il suo sorriso sereno e limpido: la sua onestà è sotto gli occhi di tutti, quella dell'inter anche. "Non ci resta che piangere", signori: il calcio italiano è malato, sta morendo. E chi attacca in modo così schifoso Giacinto Facchetti, deve soltanto vergognarsi. E, probabilmente, dovrà anche scusarsi di fronte alla sua famiglia e a tutti noi, che lo difendiamo. Perchè Giacinto è il papà affettivo di tutti gli interisti, e nessuno deve toccarlo. Mai.
di Fabrizio Romano da TUTTOmercatoWEB
Ne ha scritte, il nostro calcio, di pagine tristi. L'ultima, in ordine di tempo, ci riporta a Calciopoli, quello scandalo che nell'estate 2006 ha restituito ai tifosi veri, agli amanti del pallone, la realtà dei fatti. Sembrava che la schiarita fosse definitiva, ma adesso, proprio quando l'inter è chiamata a lottare su tre fronti in una delle migliori stagioni della sua storia, improvvisamente il pentolone è tornato a bollire: Moggi ed il suo legale attaccano il club nerazzurro con nuove intercettazioni, ma non basta. Il pudore non esiste più, gli architetti di un sistema vomitevole che ha organizzato a tavolino le sorti della nostra Serie A negli ultimi anni, adesso attaccano con questa nuova farsa l'uomo più pulito, più umile, più vero che il calcio italiano abbia mai avuto in dono.
Giacinto Facchetti è l'inter. "Noi siamo Giacinto Facchetti", dice Luigi Garlando, ed è la pura verità: ne andiamo fierissimi, perchè a dispetto di quanto vogliono farci credere in questi ultimi giorni, Giacinto è stato l'uomo più rappresentativo per l'inter ma anche per l'italia intera. Capitano di mille battaglie anche in azzurro, uomo che con il sorriso limpido di un padre e con l'eleganza di un nobile ha saputo orchestrare da giocatore e da dirigente ogni manovra, con massima onestà. Chi, oggi, lo attacca perchè non può appigliarsi ad altro, è solamente un vigliacco. E' dal settembre del 2006, proprio l'anno dello scandalo di Moggiopoli, che il Gigante di Treviglio ci ha lasciati. Se n'è andato nel suo stile, Giacinto, in silenzio e con classe. E quanti sassolini si sarebbe potuto togliere dalle scarpe proprio nei suoi ultimi giorni di vita, ma quando sei un signore dentro c'è poco da fare: resti signore per sempre, fino all'ultimo respiro.
Anche se noi interisti lo sentiamo ancora presente, Giacinto Facchetti non c'è più, ed ora che il calcio italiano ha metabolizzato (loro, i marpioni, non noi che lo amiamo ogni giorno di più) la sua scomparsa, gli avvocati del signor Moggi hanno approfittato per attaccarlo. Non può difendersi, Giacinto: lui non c'è più, ci guarda dall'alto. Ed attaccare chi non può difendersi è la cosa più vigliacca che possa esistere: l'ennesima vergogna d'italia, la vergogna di un paese che non sa rispettare le sue vere figure rappresentative, e che nonostante tutto continua a lanciare in pompa magna la figura di chi ha rovinato il nostro calcio. Quello che sta accadendo è una mancanza, clamorosa, di rispetto nei confronti di Facchetti, della sua famiglia alla quale ci stringiamo, dell'inter, che oggi rappresenta il calcio italiano in Europa e come puntualmente accade quando va a gonfie vele, viene danneggiata da queste voci assurde, e a tutti noi tifosi. Stanno cercando di ingannare ciò che è sotto gli occhi di tutti, e stanno tirando in ballo chi non può difendersi, ma chi ha già dimostrato tutta la sua lealtà e la sua onestà fino all'ultimo secondo di vita.
Vergogna, vergogna davvero: noi interisti non ci stiamo, Giacinto Facchetti non si tocca. Cosa starà facendo lui? Probabilmente, ci starà scrutando da lassù con un sorriso, il suo sorriso sereno e limpido: la sua onestà è sotto gli occhi di tutti, quella dell'inter anche. "Non ci resta che piangere", signori: il calcio italiano è malato, sta morendo. E chi attacca in modo così schifoso Giacinto Facchetti, deve soltanto vergognarsi. E, probabilmente, dovrà anche scusarsi di fronte alla sua famiglia e a tutti noi, che lo difendiamo. Perchè Giacinto è il papà affettivo di tutti gli interisti, e nessuno deve toccarlo. Mai.
di Fabrizio Romano da TUTTOmercatoWEB
1 comment:
Perché non si può commentare una cosa che è sotto gli occhi di tutti.Siccome non era reato per nessuno non lo era pure per Moggi, o per chi tutti considerano un mostro è male e invece per chi, s'è comportato sempre da signore, allora gli deve essere permesso? Ha sbagliato, sappiamo tutti perché, dato che lo mandava Moratti, però non ci vedo nullla di male che s'indaghi. Anche se di tutte le faccende sporche che ha combinato dovrebbe risponderne Bugs Bunny.
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