PAOLO BERTINETTI*
UN ANNO e mezzo fa, in piena Farsopoli, sorsero decine di associazioni, siti, giornali on-line di tifosi bianconeri, mossi dal comune intento di contrastare il linciaggio mediatico subito dalla Juventus. Nel corso dei mesi, di fronte alle ridicole sentenze sportive, ai proclami grotteschi di Guido Rossi e Moratti, ai silenzi vergognosi del Palazzo del calcio nei confronti dei veri reati commessi da altre squadre, la loro voce fu l’unica, insieme a quella di Tuttosport che provò a dire la verità.
Poi, si sa, la rabbia sbolle; e subentra il senso comune, che è l’opposto della ragione. Parecchi tifosi juventini, in particolare quelli che vanno in tv, hanno incominciato a dire quello che piace al Palazzo: è tutto ormai concluso, gli scudetti sono 27, è inutile recriminare. Scurdammoce ‘o passato è il loro inno. Tuttavia non è questo l’inno dei moltissimi tifosi che, come Cicerone, sanno che solo i bambini conoscono esclusivamente il presente; e che gli uomini sono quelli che conoscono anche il passato. Non hanno dimenticato, non hanno accettato una montatura spudorata, non si sono stancati di chiedere che venisse riesaminata con giustizia la vicenda Juventus e che con giustizia si intervenisse nei confronti delle altre squadre.
Sono moltissimi a pensarla così, molti più di quanto non creda la stessa società juventina. L’Associazione Nazionale Amici della Juventus, per l’alto numero di rinnovi della tessera e per le molte nuove adesioni, è rimasta senza il libro di Rossetto “Juve Alè” e senza il distintivo da mandare in omaggio ai vecchi e ai nuovi soci. Ha dovuto fare un nuovo ordine sotto Natale e potrà spedire libro e distintivo solo a fine gennaio.
Sui siti e i forum delle varie associazioni juventine imperversano i commenti al ringraziamento che Blatter ha rivolto a Montezemolo per essersi adoprato per impedire il ricorso al Tar (il sospetto è che non sia un ringraziamento, ma un avvertimento alla Corte Europea che dovrà decidere sulla causa promossa da “Giulemanidallajuve”). Al di là degli argomenti e dei toni diversi, è chiarissimo il sentimento comune: che è quello, per dirla con i filosofi tedeschi, di chi è “non riconciliato”. In parole povere, di chi non accetta l’ordine dittatoriale imposto dal Palazzo del calcio. Tanto meno di fronte alla nuova offensiva mediatica che prende spunto dal processo napoletano e di fronte al sonno interista di Palazzi.
I veri tifosi juventini sono uomini, non bambini: ricordano il passato, ricordano la spudoratezza delle sentenze sportive che, facilitate dalla strategia perdente della Juventus, hanno privato milioni di tifosi della fierezza di essere sostenitori della squadra che mai era andata in B, della squadra che da sola aveva vinto quasi come Milan e Inter messe insieme, della squadra che presto avrebbe vinto la terza stella. Poiché la Juventus, grazie ai vecchi campioni rimasti e ai giovani campioni acquisiti in passato sta facendo molto bene, l’attenzione è tutta spostata su questa nuova Juve. Il che va benissimo. Ma i tifosi juventini, proprio in vista del processo napoletano, devono dichiarare in ogni sede che la loro squadra è stata vittima di un linciaggio “scientifico” e che vogliono che venga ristabilita la verità. L’augurio per il 2008 è che con il nuovo anno la proprietà della Juventus capisca l’utilità di usare tutti i suoi mezzi (che sono molti, a partire dai giornali) perché questo possa avvenire.
*Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus
Poi, si sa, la rabbia sbolle; e subentra il senso comune, che è l’opposto della ragione. Parecchi tifosi juventini, in particolare quelli che vanno in tv, hanno incominciato a dire quello che piace al Palazzo: è tutto ormai concluso, gli scudetti sono 27, è inutile recriminare. Scurdammoce ‘o passato è il loro inno. Tuttavia non è questo l’inno dei moltissimi tifosi che, come Cicerone, sanno che solo i bambini conoscono esclusivamente il presente; e che gli uomini sono quelli che conoscono anche il passato. Non hanno dimenticato, non hanno accettato una montatura spudorata, non si sono stancati di chiedere che venisse riesaminata con giustizia la vicenda Juventus e che con giustizia si intervenisse nei confronti delle altre squadre.
Sono moltissimi a pensarla così, molti più di quanto non creda la stessa società juventina. L’Associazione Nazionale Amici della Juventus, per l’alto numero di rinnovi della tessera e per le molte nuove adesioni, è rimasta senza il libro di Rossetto “Juve Alè” e senza il distintivo da mandare in omaggio ai vecchi e ai nuovi soci. Ha dovuto fare un nuovo ordine sotto Natale e potrà spedire libro e distintivo solo a fine gennaio.
Sui siti e i forum delle varie associazioni juventine imperversano i commenti al ringraziamento che Blatter ha rivolto a Montezemolo per essersi adoprato per impedire il ricorso al Tar (il sospetto è che non sia un ringraziamento, ma un avvertimento alla Corte Europea che dovrà decidere sulla causa promossa da “Giulemanidallajuve”). Al di là degli argomenti e dei toni diversi, è chiarissimo il sentimento comune: che è quello, per dirla con i filosofi tedeschi, di chi è “non riconciliato”. In parole povere, di chi non accetta l’ordine dittatoriale imposto dal Palazzo del calcio. Tanto meno di fronte alla nuova offensiva mediatica che prende spunto dal processo napoletano e di fronte al sonno interista di Palazzi.
I veri tifosi juventini sono uomini, non bambini: ricordano il passato, ricordano la spudoratezza delle sentenze sportive che, facilitate dalla strategia perdente della Juventus, hanno privato milioni di tifosi della fierezza di essere sostenitori della squadra che mai era andata in B, della squadra che da sola aveva vinto quasi come Milan e Inter messe insieme, della squadra che presto avrebbe vinto la terza stella. Poiché la Juventus, grazie ai vecchi campioni rimasti e ai giovani campioni acquisiti in passato sta facendo molto bene, l’attenzione è tutta spostata su questa nuova Juve. Il che va benissimo. Ma i tifosi juventini, proprio in vista del processo napoletano, devono dichiarare in ogni sede che la loro squadra è stata vittima di un linciaggio “scientifico” e che vogliono che venga ristabilita la verità. L’augurio per il 2008 è che con il nuovo anno la proprietà della Juventus capisca l’utilità di usare tutti i suoi mezzi (che sono molti, a partire dai giornali) perché questo possa avvenire.
*Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus